JUDD, Donald

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)

JUDD, Donald

Alexandra Andresen

Scultore statunitense, nato a Excelsior Springs (Missouri) il 3 giugno 1928. Compie gli studi a New York presso l'Art Students League (1948) e quindi si laurea in storia dell'arte presso la Columbia University (1949-53). Oltre che in numerose personali (1968 e 1988, New York, Withney Museum; 1975, Ottawa, National Gallery of Canada), i suoi lavori sono presenti, nel 1966, alla mostra Primary structures, rassegna di minimal art americana allestita al Jewish Museum of Art di New York; nel 1967, alla American sculpture of the 60's organizzata dal County Museum of Art di Los Angeles; nel 1980, alla mostra Minimal Skulpture: Sammlung Panza al Kunstmuseum di Düsseldorf e, nel 1986, alla rassegna Qu'est ce que la sculpture moderne al Musée d'Art Moderne di Parigi. Costituiscono un importante complemento alla sua ricerca da un lato la riflessione teorica, espressa in numerosi scritti (Complete writings 1959-1975, 1975; Complete writings 1975-1986, 1987), dall'altro l'attività didattica svolta presso l'Oberlin College (Ohio) dal 1976, e infine l'impegno nella Chinati Foundation, da lui istituita a Marfa, nel Texas, che raccoglie tutta la produzione grafica di B. Newman e opere di J. stesso, di C. Andre, di R. Serra, di L. Bell, ecc.

Protagonista di rilievo del movimento minimalista americano, J. reagisce al carattere emozionale e intimistico dell'espressionismo astratto, proponendo un'arte più immediata e oggettiva, consistente in una serie di semplici figure geometriche − essenzialmente inespressive − che egli definisce specific objects. Durante gli anni Sessanta compaiono le sue prime frame-like boxes in metallo che disposte orizzontalmente sul pavimento oppure in serie verticali, vengono rielaborate in un gran numero di varianti attraverso l'uso diversificato di materiali (acciaio, bronzo, rame, alluminio, ecc.), di vernici industriali o di inserti in plexiglas colorato. Il tema del costante rapporto tra spazio reale e oggetto scultoreo emerge, con maggiore incisività, in una serie di opere risalenti ai primi anni Settanta che riflettono nella loro struttura le essenziali linee geometriche dello spazio circostante. Nel 1972, J. realizza le prime sculture destinate a spazi aperti: ampie forme geometriche innestate tra loro, in acciaio e in cemento. Nelle opere successive, le framelike boxes, rielaborate nell'ambito di un'intensa e diversificata indagine formale, vengono riproposte in una nuova serie in legno compensato non trattato, in cui J. esplora i diversi rapporti proporzionali e ritmici dei singoli elementi all'interno della struttura. Vedi tav. f.t.

Bibl.: J. Burham, The sculpture of art, New York 1971; P. Taylor, Interview with Donald Judd, in Flash Art, Milano 1987; J. Yau, Donald Judd, in Contemporanea, 6 (aprile-marzo 1989), pp. 58-60; F. Poli, Una ricerca di assoluto, ibid., pp. 61-63. Cataloghi di mostre: B. Smith, Donald Judd, Ottawa 1975; W. Agee, Donald Judd, New York 1986; R. Jones, Donald Judd, Filadelfia 1987; B. Haskell, Donald Judd, New York 1988.

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