Pietri, Dorando

Enciclopedia dello Sport (2004)

Pietri, Dorando

Giorgio Reineri

Italia • Mandrio (Correggio, Reggio Emilia), 16 ottobre 1885-Sanremo (Imperia), 7 febbraio 1942 • Specialità: Maratona

È forse l'atleta italiano più noto al mondo. Il suo nome è diventato leggendario dopo la squalifica subita alla maratona olimpica di Londra, nel 1908, la prima disputatasi su quella che sarebbe poi diventata la distanza classica: 42,195 km. Figlio di Desiderio e Maria Incerti, terzo di quattro figli, cominciò a lavorare a quattordici anni, poco dopo che la famiglia s'era trasferita da Mandrio a Carpi, come garzone di una pasticceria. Nel 1903 si iscrisse alla società La Patria, costituita il 7 maggio 1879 succedendo alla Società Ginnastica di Carpi. Le sue prime gare furono in bicicletta. Nel 1907, militare a Torino, si mise in luce in varie competizioni e, finito il servizio di leva, vinse a Roma i titoli italiani di podismo sui 5000 e 20.000 m. Dopo l'avventura olimpica di Londra ‒ con le cinque cadute nello stadio, l'aiuto di due giudici perché si rialzasse e tagliasse il traguardo che era a pochi metri, la vittoria e poi la squalifica ‒ intraprese una proficua attività professionistica, fatta di sfide, anche indoor, con il vincitore dell'Olimpiade, John Hayes. Grazie a queste corse in ogni parte del mondo, accumulò una discreta fortuna e nel 1909 acquistò l'hotel Carpi, il più importante della città, pagandolo 50.000 lire. Allo scoppio della Prima guerra mondiale venne richiamato alle armi; la gestione dell'albergo andò male e Pietri perse, nel 1917, la proprietà del locale e gli ingenti capitali che aveva guadagnato in America. Il 26 aprile 1923 si trasferì a Sanremo, dove aprì un'autorimessa di servizio pubblico. Nel 1936 fu nominato cavaliere della Corona d'Italia. Nel corso della sua carriera, disputò 59 gare da dilettante, vincendone 38, e 69 da professionista, con 50 successi. Nella maratona del 25 novembre 1908, al Madison Square Garden di New York, batté Hayes percorrendo i 42,195 km (su pista indoor di 160,93 m) in 2h44′20″. Nel gennaio 1909, a Chicago, nella sfida con l'americano Abeit Corey, vinse la maratona in 2h56′ netti. Un mese dopo, a Indianapolis, si confrontò contro quattro americani (Wright, Barclay, Bronson, Miller) che si davano il cambio ogni 4 miglia, e si impose sulle 16 miglia (25,749 km) in 1h35′31″. Il 15 marzo a New York rivinse la sfida sulla maratona, al Madison Square Garden, contro Hayes in 2h48′08″. Nel 1910, a San Francisco, ancora contro Hayes, fu primo in 2h41′35″. Disputò la maratona più veloce a Buenos Aires, il 24 maggio 1910, in 2h38′48″. In totale, su 17 maratone cui prese parte, ne vinse nove, in sei si ritirò, in una ottenne il secondo posto e in un'altra il terzo.

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