DORIDE di Grecia

Enciclopedia Italiana (1932)

DORIDE di Grecia

Doro Levi

Piccolo distretto della Grecia centrale antica, dove i Dori, nella loro migrazione verso il Peloponneso, lasciarono un'esigua colonia. Vasto appena 185 kmq., comprendeva la parte occidentale del bacino superiore del Cefiso, limitata a nord dai monti Callidromo e Pira, attraverso ai quali un passo conduce alla valle dello Spercheo, e a sud-ovest dalle pendici del Parnete, tagliate dalla vallata d'un piccolo affluente del Cefiso che conduceva al territorio di Anfissa. La Doride confinava a est con la Focide, a nord con la Malide, a ovest col territorio degli Etei, a sud con la Locride Ozolia; il paese era naturalmente piuttosto povero (Λυμοδωριεσῖς "Dori affamati" era il nomignolo dato agli abitanti dagli antichi), e politicamente doveva la sua importanza solo al controllo della strada conducente dalla Tessaglia ad Anfissa e a Delfi. Le quattro città della regione nominate dagli scrittori classici sono: Citinio, dominante lo sbocco della valle conducente ad Anfissa (l'attuale passo di Gravià, celebre per l'eroica resistenza del generale Odisseus con 180 insorti contro un esercito di 3000 Turchi nel 1821); Erineo, la più importante forse delle città della Doride, le cui rovine sono con verosimiglianza identificabili coi bei resti di torri e di mura presso l'odierna località di Kato-Castelli; Boion e Pindo sulle pendici montuose del Parnete. Il paese, risparmiato dai Persiani essendo gli abitanti passati dalla loro parte, fu invece spesso saccheggiato durante le lotte fra Etoli e Macedoni; la tetrapoli dorica fece parte dell'anfizionia delfica, e fu spesso protetta contro gli assalti dei vicini dai consanguinei del Peloponneso.

Bibl.: Lolling, in Athen. Mittheil., IX (1884), p. 309 segg.; Philippson, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V, col. 1564 seg.; Foat, in Annual brit. School of Athens, XXIII (1918-19), p. 104 segg.

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