Dresda

Dizionario di Storia (2010)

Dresda


Città della Germania orientale, capitale del Land della Sassonia. Inizialmente colonia di pescatori slavi sulla destra dell’Elba, è ricordata come città nel 1216, sottoposta al margravio Dietrich di Meissen (m. 1221). Ai margravi di Meissen della casa di Wettin di Sassonia rimase dal 1319 al 1485, quando fu assegnata alla linea albertina di quella casa. La sua prosperità, derivata in origine dall’industria dei panni, si accrebbe con il 16° sec., allorché divenne residenza stabile dei suoi principi. Nel 1539 vi prese piede la Riforma protestante. Ricostruita e ampliata dopo l’incendio del 1591, ebbe grande impulso dall’elettore Federico Augusto il Forte (1670-1733), dal 1697 re di Polonia con il nome di Augusto II, che l’abbellì, l’ampliò e sviluppò in particolare l’industria della porcellana. Nel 1745, dopo la battaglia di Kesselsdorf, Federico II vi firmò il trattato di pace che metteva fine alla guerra austro-prussiana. Nel corso della guerra dei Sette anni, fu assediata e gravemente danneggiata (1760). Teatro di violente battaglie durante le guerre napoleoniche, dopo la Pace di Vienna ebbe inizio il suo grande sviluppo industriale. Occupata dai prussiani nel 1866, rimase fino al 1918 sede dei principi di Sassonia. Durante la Seconda guerra mondiale subì gravi danni; il centro monumentale, in particolare, fu quasi interamente distrutto dal bombardamento aereo anglo-americano nella notte fra il 13 e il 14 febbr. 1945.

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