DUMBARTON OAKS

Enciclopedia dell' Arte Antica (1960)

DUMBARTON OAKS

G. M. A. Richter

Il museo di Dumbarton Oaks, Washington, D. C., ebbe inizio come collezione privata dei coniugi Robert Woods Bliss e fu trasferito in proprietà all'Università di Harvard nel 1940. Consiste non solo degli oggetti acquistati dai signori Bliss in un lungo periodo di tempo, ma di nuovi acquisti dal 1940 in poi. Lo scopo della collezione è di illustrare l'arte dell'impero bizantino dal IV al XV sec., ma sono inclusi anche parecchi oggetti del precedente periodo greco e romano (sculture di marmo, bronzi, vasi, gemme incise, monete, vetri, mosaici, pitture), ed inoltre due rilievi achemènidi provenienti da Persepoli.

Tra le sculture i pezzi più importanti sono una testa di marmo, ritratto del tipo "Menandro", già a Tarquinia, in ottimo stato di conservazione (anche il naso è quasi intatto) e il cosiddetto sarcofago Barberini con le quattro stagioni, datato nella prima metà del IV sec. d. C.

Tra i bronzi sono specialmente notevoli la statuetta forse di Efesto proveniente dalla Collezione E. P. Warren, bellissimo originale greco circa del 460 a. C., ma purtroppo con superficie corrosa; una statuetta di stile arcaistico della quale esiste una replica a Vienna, ed inoltre una falsificazione in argento fatta mediante un calco della statuetta di Vienna; una statuetta di un giovane magrissimo coll'iscrizione Εύδαμίδας e Περδικ, trovata a Soissons, già nella Collezione di W. Francis Cook; un cavallo di grandezza metà del vero, proveniente dallo Yemen, Arabia, datato alla fine del V o all'inizio del VI sec. d. C., ma risalente ad un tipo classico. Una grande anfora attica di terracotta a figure nere, rappresentante due volte un uomo barbato a cavallo preceduto da una flautista, è stata attribuita dal Beazley alla "classe hypobibazon" (Attic Black-Figure Vase-Painters, p. 338) e confrontata con un'anfora trovata nel Ceramico d'Atene (circa 530-520 a. C.). Di particolare importanza è un cammeo in calcedonia con busti di Diocleziano e Massimiano con nomi iscritti e quindi di sicura identificazione. Un grande cammeo di vetro blu è un calco dell'esemplare ben conosciuto con Roma ed Augusto del Kunsthisthorisches Museum di Vienna. Un esame tecnico lo ha dimostrato antico; in ogni caso è totalmente diverso dai noti calchi fatti da L. Pichler (1773-1854) che si trovano nella Biblioteca Vaticana.

Tra gli altri oggetti notevoli si può menzionare un bel ritratto d'uomo barbato, dipinto su legno, che si dice proveniente dalla Siria, uguale a quelli trovati nel Fayyūm; una brocca di bronzo con incrostazioni d'argento, simile ad una del Louvre (de Ridder, Catalogue des bronzes, ii, n. 2765), probabilmente tutte e due di derivazione alessandrina; e sette mosaici provenienti dagli scavi di Antiochia, databili dal II al VI sec. d. C.

Bibl.: L'Istituto pubblica volumi intitolati Dumbarton Oaks Papers e Dumbarton Oaks Studies (fra questi ultimi il vol. II, 1951, di G. M. A. Hanfmann, tratta del sarcofago Barberini). Una Guida della collezione è uscita in due edizioni (1946 e 1955). Inoltre l'Istituto sta pubblicando una serie di cataloghi; è uscito nel 1956 il primo della serie: Catalogue of Greek and Roman Antiquities, di G. M. A. Richter. I mosaici della collezione furono pubblicati da D. Levi nel suo libro sui mosaici di Antiochia (Antioch Mosaic Pavements, Princeton 1947).