EDOARDO Farnese, duca di Parma e Piacenza

Enciclopedia Italiana (1932)

EDOARDO Farnese, duca di Parma e Piacenza

Carlo Capasso

Nato nel 1612, successe a Ranuccio I, subentrando in luogo del fratello primogenito Alessandro deficiente, nel 1622; rimase però sino al 1626 sotto la tutela della madre Margherita Aldobrandini e dello zio cardinal Odoardo. Principe irrequieto e ambizioso ebbe peraltro vedute assai larghe; e fu notevole a ogni modo il suo continuo e attivo intervento nella vita politica dell'Italia, pur appoggiandosi a una delle due potenze straniere rivali in Italia: la Francia. Il suo governo coincide, infatti, specie negli ultimi decennî, con la politica d'intervento e di preminenza in Italia del card. Richelieu, sull'appoggio del quale egli basò la sua condotta: anzi da questo procede in gran parte il suo ardire e la facilità nel concepire progetti immoderati, destinati poi all'insuccesso, come quello di ottenere la Lombardia, o arrischiati, come l'aggressione a Napoli, proposta nel 1639 ai papa Urbano VIII.

In complesso la sua politica d'invadenza gl'impose fortissime spese: onde gravi indebitamenti che spesso non soddisfece. Appunto da tale situazione ebbe origine la guerra per il ducato di Castro (1641-44) e la clamorosa vertenza con il papa e i Barberini. Costoro avevano proposto di comperare Castro (v. castro, ducato di): ma E., arrogante, rifiutò, sprezzando anche un imparentamento con essi. Invece, per isfida, armò la città di Castro e usò villanie al card. F. Barberini. Ne scoppiò un conflitto vivacissimo col papa e poi una guerra combattuta per il possesso di Castro divenuta in breve complicatissima, perché da semplice riduzione di un vassallo ribelle crebbe a guerra italiana con gravi interferenze straniere per l'appoggio dato al Farnese da Modena, Toscana, Venezia (oltre che dalla Francia diplomaticamente), gelose della compattezza raggiunta dallo stato pontificio dopo le recenti annessioni di Ferrara e Urbino. Il papa, alla fine, fu sconfitto e ne sofferse molto nel suo prestigio: e il Farnese ebbe tolta la scomunica, lanciatagli nel 1642, e riacquistò Castro. E. morì il 12 settembre 1646.

Bibl.: R. di Soragna, Bibliogr. stor. parmense, Parma 1882; G. Capasso, Il Collegio dei Nobili a Parma, Parma 1901; F. De Navenne, Rome, le Palais Farnèse et les Farnèse, Parigi 1914. Cfr. inoltre: castro, ducato di.

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