MAMELI, Efisio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 68 (2007)

MAMELI, Efisio

Antonio Di Meo

Nacque a Ploaghe, presso Sassari, il 31 dic. 1875 da Giovanni Battista e da Maddalena Cubeddu.

In alcuni dei suoi primi lavori il M. si firmò, secondo l'uso sardo mutuato da quello spagnolo, "Efisio Mameli Cubeddu". Sua sorella Giuliana Evelina (Eva), biologa e botanica, sposò l'agronomo Mario Calvino e dalla loro unione nacque lo scrittore Italo Calvino, che in più occasioni ricordò il M. e la moglie come gli "zii chimici" (la moglie del M., la francese Anne Mannessier, era assistente di chimica all'Università di Padova).

Nel 1894 il M. ottenne la licenza in matematiche nell'Università di Cagliari, presso la quale, nel 1896, si laureò in chimica pura sotto la guida di Giuseppe Oddo (1865-1954), titolare della cattedra di chimica generale e studioso di valore. Secondo laureato in chimica di quella Università, il M. fu dapprima (1892-99) insegnante nelle scuole medie e agrarie di Cagliari e dal 1899 iniziò la carriera scientifica e accademica presso l'ateneo cagliaritano: fino al 1906 come assistente di chimica generale, e dal 1900 al 1903 anche di chimica farmaceutica. A quel periodo risalgono i suoi primi lavori di chimica agraria, di chimica organica (in collaborazione con Oddo) e di chimica fisica (crioscopia, ebullioscopia, conducibilità di sostanze in soluzione, ecc.). Dal 1906, al seguito del maestro, fu assistente e poi aiuto di chimica generale presso l'Università di Pavia.

In quegli anni le sue ricerche di chimica organica sconfinavano nella chimica tossicologica e farmaceutica, e a esse dedicò gran parte della sua attività. Significativi furono gli studi sul piperonal (o eliotropina), una aldeide aromatica che a temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina bianca dall'odore floreale caratteristico, che trova uso nella preparazione dei profumi e che, attualmente, è un intermedio della sintesi di alcuni potenti stupefacenti amfetaminici come l'MDA e l'MDSA (più comunemente "ecstasy"); sulla cubebina e derivati; sulla pirocatechina; sul guaiacolo e sul guaiadolo e su altre sostanze di possibile interesse applicativo, soprattutto terapeutico. Particolare attenzione fu posta dal M. sui principî attivi delle piante medicinali, soprattutto della Sardegna. Si trattava di ricerche rilevanti nell'ambito della chimica farmaceutica e tossicologica, alla quale il M. dedicò il trattato Chimica tossicologica (Torino 1927).

Professore incaricato e poi professore straordinario di questa disciplina all'Università di Sassari, passò successivamente a Parma, Perugia e infine, nel 1932, a Padova come professore ordinario, succedendo a Carlo Sandonnini.

Nel 1915 si era arruolato volontario nell'esercito con il grado di sottotenente del 1( reggimento genio zappatori. Fu con la 13a e 33a compagnia zappatori sul fronte dell'Isonzo e del Carso. Fu mobilitato, come gran parte dei chimici italiani, per far fronte al conflitto con il ricorso massiccio agli aggressivi chimici (proibiti dalle convenzioni internazionali dell'Aia del 1899 e del 1907).

Nel novembre del 1915 il M. costruì a Cervignano, a ridosso del fronte, il laboratorio chimico della 3ª armata, che diresse per tutta la durata del conflitto. Questo laboratorio fu centro di consulenza sul campo per il comando supremo, mentre nel resto d'Italia operavano altre strutture di ricerca e industriali, a capo delle quali vi era una giunta di chimici presieduta da Emanuele Paternò, e il Laboratorio chimico centrale delle gabelle diretto da Gerolamo Vittorio Villavecchia. Il M. fu incaricato dal comando supremo di tenere, su tutto il fronte, conferenze agli ufficiali ed esperienze pratiche per le truppe sui gas asfissianti e la relativa difesa personale e collettiva. Con tali compiti partecipò all'offensiva italiana sul monte Pasubio, nel dicembre del 1916, e a quella sul Carso, nell'agosto del 1917. Fu insignito con la croce al merito di guerra e congedato nel 1919 con il grado di capitano.

A Padova, nel 1932, il M. fondò il nuovo istituto di chimica farmaceutica e tossicologica, inaugurato il 31 ott. 1937 (divenuto nel marzo 1984 Dipartimento di scienze farmaceutiche), e di cui fu nominato direttore. In effetti il vecchio istituto, eretto nel 1882 da Pietro Spica, docente dal 1879 al 1929, non poteva sostenere l'afflusso degli studenti provenienti dalle terre annesse al Regno d'Italia dopo la vittoria nella guerra mondiale. Nel nuovo istituto, che sotto la direzione del M. dette vita a una vera e propria scuola, furono svolte ricerche significative, tra le altre, di chimica idrologica, sui fenoli e i derivati, sulle tiouree, sugli uretani, sui derivati dell'antipirina, su vari principî attivi vegetali, sui tannati di chinina, i prodotti arsenicali organici. Nel 1945, nel processo di ristrutturazione postbellica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il M. fu nominato direttore del neonato Centro di studio per la chemioterapia, ospitato presso l'istituto di chimica farmaceutica padovano, e restò in carica fino al 1947. Il Centro divenne una delle istituzioni di eccellenza della ricerca italiana sui sulfamidici e in generale sugli antibiotici (in particolare l'aureomicina). Nel 1950 fu ripartito in una sezione chimica e una biologica; la prima fu diretta ancora dal M., che nel 1947 era uscito dai ruoli universitari. Nel 1951 fu nominato professore emerito e nel 1953 fondò, insieme con altri studiosi, la Società italiana di scienze farmaceutiche (SISF), di cui fu il primo presidente.

Il M. morì a Padova il 10 giugno 1957.

Tra i numerosi lavori del M. si segnalano: Ricerche sul potere riduttore di alcuni zuccheri con il processo elettrolitico, in Gazzetta chimica italiana, XXVI (1896), 2, pp. 495-502 (in collab. con G. Tarulli); I, Sulla reazione di Kolbe per la formazione degli ossiacidi aromatici in presenza di solventi indifferenti. II, Relazione tra questa reazione e il comportamento crioscopico dei fenoli in benzolo ed altri solventi esenti d'ossidrile, in Atti della R. Acc. dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, matemat. e naturali, s. 5, X (1901), 2, pp. 240 ss. (con G. Oddo); Comportamento ebullioscopico dei fenoli, alcooli, ossime e acidi, in soluzione benzenica, in Gazz. chimica italiana, XXXIII (1903), 1, pp. 464-495; Sull'etere etilico triclorurato 1.2.2, ibid., 2, pp. 273-280 (con G. Oddo); Azione dell'iodometilato di magnesio sul piperonal, ibid., XXXIV (1904), 1, pp. 358-373; Sull'etere metilpiperonilico, in Atti della R. Acc. dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, matemat. e naturali, s. 5, XIII (1904), 1, pp. 717-724; Azione dell'ioduro di magnesiopropile sul piperonal, ibid., XIV (1905), 2, pp. 171-180; Posizione dei gruppi NO2 ed NH2 nei monitro- ed aminoderivati dell'aldeide e dell'acido piperonilici, ibid., pp. 424-432; Sulla cubebina. Nota preliminare, Cagliari 1905; Sui legni tintori, Pavia 1913; Iodurazione degli acidi fenossiacetici, Sassari 1919; Piante medicinali e aromatiche in Sardegna, Parma 1922; Relazione al presidente del Comitato Pro piante medicinali di Sassari, Sassari 1922; Chimica, in Annuario scientifico ed industriale, LXIII (1926); Le possibilità economiche della Sardegna, Milano 1930; Il nuovo istituto di chimica farmaceutica e tossicologica, Padova 1938; Il Centro di studio per la chemioterapia. Attività svolta nel 1946, in Ricerca scientifica e Ricostruzione, XVII (1947), 4, pp. 422 s.; Il Centro di studio per la chemioterapia. Attività svolta durante l'anno 1948, in La Ricerca scientifica, XVIII (1948), 11-12, pp. 1547-1550; Due secoli di indagini fisiche e chimiche sulle acque minerali ipertermali, sui fanghi e sui gas euganei, Padova 1954 (con U. Carretta).

Fonti e Bibl.: L. Musaio, E. M., Padova 1959; S. Canali, Il Comitato nazionale di consulenza per la biologia e la medicina, in Per una storia del Consiglio nazionale delle ricerche, a cura di R. Simili - G. Paoloni, Roma-Bari 2001, II, pp. 458 ss.

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