GEORGILLA, Emanuele

Enciclopedia Italiana (1932)

GEORGILLA, Emanuele ('Εμμανουὴλ Γεωργιλλᾶς)

Guido Martellotti

Autore di una descrizione della peste di Rodi del 1448-50 (Τὸ ϑανατικὸν τῆς Ρόδου, in 644 versi politici rimati) - della quale egli si dichiara testimone oculare - e di una delle versioni della Leggenda di Belisario (‛Ιστορικὴ ἐξήγησις περὶ Βελισαρίου, in 840 versi politici).

Scritta in stile sciatto e prolisso e in una lingua che rivela l'origine rodiese del poeta, l'opera di G. (ed. W. Wagner, Carmina graeca medii aevi, Lipsia 1874; É. Legrand, Bibl. gr. vulg., I, Parigi 1880) si distingue quasi esclusivamente per l'accorata partecipazione dello scrittore alle tristi sorti della patria.

A torto fu ritenuta di G. anche una "Αλωσις Κωνσταντινουπόλεως (1044 versi politici; ed. Legrand, op. cit.) contenuta nello stesso codice (Paris. 2909) e databile al 1453 circa, appello alle potenze occidentali e quindi interessante testimonianza di tendenze meno intransigenti nel campo greco ortodosso.

Bibl.: A. Ellissen, in Gött gelehrte Anzeigen, 1871, p. 1538 segg.; G. Hatzidakis, in Byz. Zeitschr., III (1894), p. 581 segg.; K. Krumbacher, Gesch. d. byz. Lit., 2ª ed., Monaco 1897, p. 841 seg.

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