EMATOCELE

Enciclopedia Italiana (1932)

EMATOCELE (dal gr. αἶμα "sangue" e κήλη "tumore")

Ernesto Pestalozza

È una raccolta di sangue incistata nella cavità peritoneale della donna: per ragioni di gravità si localizza di preferenza nello spazio uterorettale (ematocele retrouterino). Al pari delle emorragie libere nella cavità peritoneale della donna ha, nella massima parte dei casi, il suo punto di partenza da una gravidanza extrauterina ed è di preferenza l'epilogo dell'aborto tubarico. Il sangue che per l'aborto extrauterino si versa nel lume tubarico passa per l'orificio addominale della tromba nella cavità peritoneale dove, per l'irritazione prodotta sulla sierosa, dà luogo alla formazione reattiva d'una membrana che incista la raccolta. A delimitare l'ematocele, che ha per suo fondo le pareti della tasca del Douglas, concorrono in alto l'omento, le appendici epiploiche, le anse intestinali. L'ematocele per il continuarsi dell'emorragia tubarica può raggiungere dimensioni cospicue, formando un tumore che col suo polo superiore raggiunge e sorpassa il livello dell'ombelico. Il sangue raccolto può andare incontro a lento riassorbimento; qualche volta, continuando l'emorragia, viene superata la resistenza della capsula limitante, allora il sangue si riversa libero nella cavità addominale. È causata per lo più da una gravidanza extrauterina, e rarissimamente dall'incistamento di un'emorragia proveniente dallo scoppio d'un follicolo ovarico. Qualunque sia la sua causa, l'ematocele reclama quasi sempre un intervento operativo.

TAG

Formazione reattiva

Emorragia

Ombelico

Aborto

Tromba