Fabre, Émile

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Autore drammatico francese (Metz 1869 - Parigi 1955). Da giovane, redattore del giornale di Marsiglia Le Bavard, in cui difese Antoine e il suo Théâtre Libre; intraprese poi egli stesso la carriera teatrale, e fu efficace interprete, in chiave naturalistica, dell'ambiente finanziario dell'epoca in Comme ils sont tous (1894), L'argent (1895), Le bien d'autrui (1897), Les ventres dorés (1903), e dell'ambiente politico in La vie publique (1901), Un grand bourgeois (1914), ecc. Sono da ricordare anche Timon d'Athènes (1899) e La maison sous l'orage (1920). Ammiratore di Balzac, ridusse per il teatro due suoi romanzi, La Rabouilleuse (1903) e César Birotteau (1911). Direttore della Comédie-Française dal 1913 al 1936, pubblicò anche alcuni volumi di critica teatrale (Notes sur la mise en scène, 1933) e un libro di ricordi (De Thalie à Melpomène, 1947).

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