Tèza ‹-ƷƷa›, Emilio. - Letterato (Venezia1831 - Padova1912). Dapprima bibliotecario, dal 1861 in poi insegnò sanscrito, lingue classiche comparate, lingue romanze nelle università di Bologna, Pisa e Padova. Socio naz. dei Lincei (1891). La sua influenza, più che ai numerosi brevi saggi e alle traduzioni (da Goethe e da altri), è legata all'insegnamento diretto e indiretto, inteso a far valere un concetto larghissimo della filologia e dell'arte. Sue carte sono conservate alla Biblioteca Marciana di Venezia.
Letterato, filologo e traduttore, nato a Venezia il 14 settembre 1831, morto a Padova il 30 marzo 1912. Studiò a Padova e a Vienna giurisprudenza, fu addetto in Venezia alla Biblioteca Marciana e, dopo la pace di Villafranca, alla Laurenziana; insegnò quindi sanscrito, lingue classiche comparate, lingue ...
emiliano agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Aemilianus]. – Dell’Emilia, regione storica dell’Italia centro-settentr.: le città emiliano; parlare con accento emiliano; come sost., abitante o nativo dell’Emilia.