Bonino, Emma

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Donna politica italiana (n. Bra 1948). Membro del Partito radicale dal 1975, più volte deputato, deputato al Parlamento europeo e commissario europeo, è stata nell’ultimo quarantennio un’importante attivista in varie campagne civili e umanitarie. Due volte ministro, è stata senatrice e vicepresidente del Senato dal 2008 al 2013. È stata ministro degli Esteri del governo Letta. Nel 2015 è stata insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Vita e attività

Iscritta al Partito radicale dal 1975, ha svolto un ruolo di primo piano nelle campagne per la liberalizzazione dell'aborto e contro il nucleare, realizzate mediante la propaganda referendaria e la disobbedienza civile. Negli anni seguenti ha promosso numerose iniziative per la liberalizzazione delle droghe leggere e la distribuzione controllata di eroina mentre, sul piano internazionale, si è impegnata nella difesa dei diritti civili e politici, per l'abolizione della pena di morte e contro la fame nel mondo. Deputato dal 1976 al 1994, è stata presidente del Partito radicale transnazionale dal 1991 al 1993, e dal 1993 al 1994 ha ricoperto la carica di segretario. Dal 1995 al 1999 è stata membro della Commissione europea in qualità di responsabile della politica della pesca, della politica dei consumatori e dell'ufficio europeo per l'aiuto umanitario. Nel 1997 le sono state affidate competenze supplementari in materia di protezione della salute dei consumatori e di sicurezza alimentare. Eletta al Parlamento europeo nel 1979 e nel 1984, è stata riconfermata nelle elezioni europee del giugno 1999, alle quali si è presentata con una propria lista denominata Lista Bonino ottenendo l'8,5% dei consensi. Il successo riportato in tali consultazioni, legato a una vivace campagna d'opinione condotta attraverso i media, non si è tradotto in una crescita politica del movimento radicale. La Lista Bonino ha ottenuto infatti solo il 2,3% (quota proporzionale alla Camera) nelle elezioni politiche del maggio 2001. Ha mantenuto la carica di deputato europeo fino al maggio 2006: a seguito della vittoria del centrosinistra nelle elezioni politiche (apr.), è stata eletta deputato per la Rosa nel pugno e nominata ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee nel governo Prodi. Alle elezioni politiche del 2008 si è candidata nelle liste del Partito democratico ed è stata eletta senatrice, divenendo vicepresidente del Senato. Alle elezioni politiche del 2013 si è candidata nella lista Amnistia, Giustizia e Libertà che però non ha ottenuto il quorum necessario per avere una rappresentanza parlamentare. Dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 è stata ministro degli Esteri del governo Letta. Alle elezioni politiche del 2018 si è candidata nella lista europeista + Europa in coalizione con il centrosinistra ed è stata eletta al Senato. Alle elezioni politiche del 2022 + Europa si è presentata in coalizione con PD, Alleanza Verdi e Sinistra e Impegno civico, coalizione che ha ottenuto circa il 26% dei voti, non superando la soglia del 3%, e B. non è stata rieletta. La donna politica ha ripercorso le battaglie radicali sostenute a partire dagli anni Settanta nel libro-intervista I doveri della libertà, pubblicato nel 2011 a cura di G. Casadio.

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