Endorfina

Dizionario di Medicina (2010)

endorfina


Polipeptide di lunghezza variabile, presente nel cervello di tutti i Mammiferi, uomo compreso. Le e. sono sostanze endogene similmorfina (morfine endogene), individuate in seguito alla scoperta che nel cervello sono presenti recettori della morfina, sostanza alcaloide estranea all’organismo e con proprietà analgesiche. In tale sistema si possono riconoscere almeno due classi di recettori: μ, più specifici per la morfina e per il naloxone, suo antagonista, e δ, più specifici per le e. e per il loro antagonista, la diprenorfina.

Ruolo delle endorfine

Le e. vengono liberate in seguito alla stimolazione di aree del cervello particolarmente importanti per il controllo del dolore (le stesse su cui agiscono la morfina e oppiacei analoghi), producendo uno stato di ridotta sensibilità dolorifica, per cui si parla anche di sostanze oppioidergiche. Il coinvolgimento di questi sistemi anti-dolore endogeni, per es. nell’analgesia da agopuntura, è confermato dall’antagonismo che esercita il naloxone su questa analgesia. In caso di dolori cronici, il livello delle e. nel liquor sembra abbassato, e ciò viene interpretato come la conseguenza di un effetto deprimente dell’attività endorfinica esercitata da un dolore prolungato. Le e. vengono rilasciate anche in seguito ad attività fisica o stimolazioni che provocano sensazioni di piacere (per es., massaggio); agiscono sulla motilità gastrointestinale e sulla sensazione di fame, e svolgono un ruolo anche nei processi di apprendimento e di memorizzazione.

Tipi di endorfine

Sono stati isolati tre tipi di e.: la α-e., formata da 11 amminoacidi; la β-e., formata da 31 amminoacidi; la γ-e., formata da 16 amminoacidi. I primi 4 residui amminoacidici della regione C-terminale della β-e. sono comuni ad altri due neuropeptidi, noti col nome di encefaline. Inducono analgesia a dosi molto più basse di quelle della morfina e fanno intravedere la possibilità di preparare analgesici ai quali non corrispondano fenomeni di dipendenza.

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