Bondi, Enrico

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Dirigente d’azienda italiano (n. Arezzo 1934). Laureatosi in Chimica (Università di Firenze), nel 1957 ha dato inizio a una brillante carriera che lo ha portato a dirigere numerose aziende, molte delle quali in crisi. Dopo il “salvataggio” di Montedison (1993), infatti, B. ha consolidato la sua fama di risanatore scongiurando il fallimento di Parmalat (2003); in qualità di amministratore delegato, ha guidato l’azienda emiliana sino al 2011, quando questa è stata acquistata dal colosso francese Lactalis. Proprio grazie all’esperienza maturata in decenni di carriera, un anno più tardi il governo di M. Monti lo ha nominato commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per l’acquisto di beni e servizi (30 aprile del 2012). Chiamato a coordinare l’approvvigionamento di beni e servizi pubblici, B. avrebbe dovuto garantire la rapida esecuzione del programma di revisione della spesa, con l’obiettivo di recuperare i 4,2 miliardi di euro necessari a evitare l’aumento dell’IVA. Il 7 Gennaio 2013 B. si è dimesso da tale incarico dopo aver accettato quello di supervisore alle liste della neonata coalizione centrista facente capo a M. Monti, che si è presentata alle elezioni del febbraio dello stesso anno. Nell'aprile dello stesso anno B. è stato nominato amministratore delegato dell'Ilva, carica dalla quale si è dimesso il mese successivo. A giugno, dopo che il governo Letta ha varato un decreto per commissariare l'Ilva, B. è stato nominato commissario straordinario, incarico ricoperto fino al giugno dell'anno successivo.

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