VISCONTI, Eriprando

Enciclopedia del Cinema (2004)

Visconti, Eriprando (propr. Visconti di Modrone Erba, Eriprando)

Tullio Kezich

Regista e attore cinematografico e teatrale, nato a Milano il 24 settembre 1933 e morto a Castellaro de' Giorgi (Pavia) il 26 maggio 1995. Firmò una dozzina di film e alcuni spettacoli teatrali e televisivi di buon livello professionale, sempre un po' condizionato dal sentirsi il 'Visconti minore' rispetto allo zio Luchino. Con opere comunque di buona qualità formale, V. non di rado sacrificò la sua personalità sul piano dell'eclettismo.Nipote del grande regista, ne seguì le orme contro la volontà del padre, che l'avrebbe voluto nell'industria di famiglia. Dello zio fu assistente in teatro e in due film, Siamo donne (1953) e Senso (1954), dove interpretò il piccolo ruolo di un patriota. Di maggior rilievo la partecipazione come attore a Terza liceo (1954) di Luciano Emmer; successivamente figurò nel cast di Caro Michele (1976) di Mario Monicelli. Soggettista e aiuto regista di Gli sbandati (1955) di Francesco Maselli, lavorò in seguito per Il brigante (1961) di Renato Castellani dal quale imparò il rigore dello stile. Il suo esordio come regista fu Una storia milanese (1962) che, ereditando la troupe di Il posto (1961) di Ermanno Olmi (presente nel film come interprete), inaugurò le attività della società 22 dicembre, fondata appunto da Olmi per aiutare i giovani autori. Nutrita di notazioni autobiografiche e impreziosita da un originale commento jazzistico di John Lewis, questa cronaca dei tristi amori di un delfino del capitalismo lombardo resta una delle rare occasioni in cui una certa borghesia viene raccontata dall'interno. Nella seconda metà degli anni Sessanta V. curò varie produzioni teatrali e numerosi adattamenti televisivi.

Tornò al cinema con il melodrammatico La monaca di Monza (1969), al quale fecero seguito l'avventuroso Strogoff (1970), da J. Verne, il giallo giudiziario Il vero e il falso (1972), e Il caso Pisciotta (1972), variazione romanzata sull'uccisione in carcere del luogotenente di Salvatore Giuliano. Un certo successo di pubblico ottenne La orca (1976), dove una giovane si vendica atrocemente del suo rapitore, a differenza del seguito Oedipus orca (1977) e dei successivi Una spirale di nebbia (1977) che, ispirandosi al romanzo di M. Prisco, narra una tragica partita di caccia, e Malamore (1982), bizzarro dramma di un nano ambientato nella Prima guerra mondiale. Nel 1987 V. firmò ancora una messa in scena teatrale a Berna, poi per ragioni di salute dovette rinunciare a ogni attività.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

CATEGORIE
TAG

Prima guerra mondiale

Castellaro de' giorgi

Salvatore giuliano

Renato castellani

Francesco maselli