WEBER, Ernst Heinrich

Enciclopedia Italiana (1937)

WEBER, Ernst Heinrich

Michele Mitolo
Mario Barbara

Fisiologo e anatomico, nato a Wittenberg il 24 giugno 1795, morto a Lipsia il 26 gennaio 1878. S'addottorò a Wittenberg nel 1815 e fu abilitato alla libera docenza a Lipsia nel 1817; nel 1818 fu nominato professore di anatomia comparata e nel '21 professore di anatomia e fisiologia; nel 1866 si dimise da professore di fisiologia e nel '71 da insegnante di anatomia.

Fu un grande maestro e s'occupò con speciale competenza di fisiologia del polso, dell'assorbimento, degli organi di senso, del sangue, del ricambio, del fegato e di altre ghiandole, del sistema nervoso. Porta il suo nome una legge fisio-psicologica che regola i rapporti quantitativi tra stimolo e sensazione: "l'aumento di intensità dello stimolo, che è capace di provocare una variazione appena percettibile della sensazione, sta sempre nello stesso rapporto eon l'intensità iniziale di esso" (1831); da questa legge G. Th. Fechner ricavò l'altra, detta psicofisica, secondo cui "l'intensità della sensazione è proporzionale al logaritmo naturale dell'intensità dello stimolo". Tutti i lavori del W. sono stati raccolti in un'opera unica, divisa in tre parti e intitolata Annotationes anatomicae et physiologicae; programmata collecta, Lipsia 1851. Altre opere principali: Anatomia comparata nervi sympathici, Lipsia 1817; De systemate nerveo organico, ivi 1817; Der Tastsinn und das Gemeingefühl (in Handwörterb. d. Physiol. di R. Wagner, 1846); Zusätze zur Lehre vom Baue und den Verrichtungen der Geschlechtsorgane, Lipsia 1846; De motu fasciculorum muscularium locali, ivi 1861.

Compasso di Weber. - Detto anche estesiometro, consiste in un compasso di spessore con punte smussate e di avorio; a una delle cui branche è fissato un quadrante ad arco di cerchio recante una graduazione in cm. e mm. che indica esattamente la distanza fra le due punte. Esso serve per misurare la sensibilità tattile, della quale si valuta la soglia calcolando la distanza minima che intercede fra le due punte (cosiddetto circolo tattile) allorquando, applicate sopra una data regione della superficie del corpo, sono percepite come due distinte sensazioni. Le dimensioni dei circoli tattili variano, in condizioni fisiologiche, dall'una all'altra regione: punta della lingua 1-3 mm., labbra 3-5 mm., punta del naso 5-6 mm., guancia 10-15 mm., fronte mm. 20, polpastrelli della mano 2-3 mm.; eminenza tenare 9 mm., palma della mano 15-30 mm., avambraccio 30-40 mm., braccio 50-70 mm., regione anteriore del torace 45 mm., regione posteriore del torace e cosce 60-70 mm., gamba e dorso del piede 40 mm., polpastrelli del piede 5-12 mm.

In condizioni patologiche si possono avere ingrandimenti dei circoli tattili che, per la precocità della loro comparsa, assumerebbero, secondo alcuni autori, grande valore semeiologico. Questo è invece negato da altri autori ì quali avendo notato in qualche caso abolizione della sensibilità tattile con circoli di Weber di ampiezza normale e con normale sensibilità barestesica, attribuiscono l'apprezzamento degli stessi circoli più alla sensibilità barestesica che a quella tattile.

D'altra parte è da tener presente che anche in condizioni del tutto fisiologiche si possono avere modificazioni degli stessi circoli, che stanno in rapporto col grado di attenzione del soggetto e con la delicatezza, vascolarizzazione, temperatura della zona cutanea; tutto ciò viene a diminuire il valore di questo metodo di esame.