Wildenbruch, Ernst von

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Scrittore tedesco (Beirut 1845 - Berlino 1909); figlio di un diplomatico, passò i primi anni nel Levante. Entrò nell'esercito prussiano (1863) e partecipò alle campagne del 1866 e 1870. Abbandonato il servizio, entrò anch'egli in diplomazia, collocandosi politicamente fra i conservatori. Coerentemente si atteggiò anche come poeta, rispecchiando i sentimenti degli ambienti nazionalistici nell'epoca del ripristino della dignità imperiale e divenendo, di tali ambienti, il più quotato cantore. In una produzione assai vasta e discontinua si segnalano poemi epici (i giovanili Vionville, 1874, e Sedan, 1875), liriche talora anche autenticamente patetiche (Lieder und Gesänge, 1877; Dichtungen und Balladen, 1884; Kindertränen, 1884), romanzi e novelle (fra cui Der Meister von Tanagra, 1880; Franceska von Rimini, 1882; Schwester-Seele, 1893; Tiefe Wasser, 1897), soprattutto drammi, per lo più storici, con esaltazione retorizzata di virtù eroiche esemplari (fra gli altri titoli: Die Karolinger, 1882; Das neue Gebot, 1886; Der Fürst von Verona, 1887; Die Quitzows 1888; Der Generalfeldoberst, 1889; König Lauring, 1902).

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