ESCHINE di Sfetto

Enciclopedia Italiana (1932)

ESCHINE di Sfetto


Filosofo, nato nel demo attico di Sfetto, scolaro di Socrate. Rimasto, dopo la morte del maestro, in difficili condizioni finanziarie, fu qualche tempo alla corte di Siracusa; poi, tornato ad Atene, visse esercitando e insegnando l'eloquenza. Ma non fondò, come i suoi condiscepoli, una scuola che avesse un particolare indirizzo filosofico: anche in ciò rimanendo strettamente devoto al maestro, la cui figura umana e intellettuale cercò di rappresentare il più fedelmente possibile in una serie di dialoghi, che rimasero per ciò famosi nell'antichità e provocarono persino l'insinuazione che egli li avesse rubati a Socrate.

Sette di questi (Milziade, Callia, Assioco, Aspasia, Alcibiade, Telauge, Rinone) erano considerati autentici dagli antichi; in altri, la minor fedeltà della rappresentazione di Socrate rendeva meno sicura la loro provenienza. Caratteristico il fatto che i titoli di tre di questi dialoghi (uno degli autentici, l'Assioco, e due degli altri, l'Erissia e il Della virtù) coincidono con quelli di tre dialoghi platonici spurî ma non si possono (come pur fecero, fino allo stesso Boeckh, alcuni vecchi editori) ascrivere senz'altro questi a E., perché il loro contenuto non quadra, sotto varî aspetti, con quello che dovevano avere i dialoghi di Eschine.

Bibl.: K. F. Hermann, De Aesch. Socratici reliquiis disputatio academica, Gottinga 1850; H. Dittmar, De Aspasia Aesch. Socratici dialogo, Friburgo in B. 1911; Aischines v. Sphettos, Berlino 1912 (fondamentale).

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