ESTE, Beatrice d', regina d'Ungheria

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 43 (1993)

ESTE, Beatrice d', regina d'Ungheria

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Nacque nel 1215 dal marchese Aldobrandino (I) e da una donna di cui si ignora il nome. Alla morte del padre, avvenuta nella Marca d'Ancona - di cui era marchese - pochi mesi dopo, presumibilmente per avvelenamento, l'E. venne allevata dalla famiglia dello zio paterno Azzo (VII), detto Novello, posto di fronte alla precaria situazione politica ereditata dal fratellastro. L'E. trascorse quindi la sua infanzia ed adolescenza seguendo le alterne vicende della famiglia, non ancora stabilmente insediata nella città di Ferrara, dove era costantemente osteggiata da Salinguerra Torelli e dalla sua fazione, ma nel contempo non più al sicuro nel territorio veneto di Este, dove era sorta la fortuna politica della famiglia.

Nel maggio del 1234 l'E. sposò, non ancora ventenne, l'anziano re di Ungheria, Andrea II detto il Gerosolimitano, che era già imparentato per linea materna con gli Este. Non sappiamo in quale occasione fu deciso il matrimonio; poco probabile appare infatti la notizia, riportata da cronisti ungheresi, che il re Andrea, fermatosi presso la corte di Azzo di ritorno dalla Terrasanta, si fosse invaghito dell'E. e, dopo averla sposata in Italia, l'avesse poi condotta in Ungheria. Le fonti cronachistiche italiane affermano invece che la richiesta di matrimonio, avanzata da legati ungheresi giunti a tale scopo presso Azzo Novello, fu inizialmente osteggiata da questo per l'impossibilità di dotare convenientemente la nipote. Solo in un secondo momento, definiti gli aspetti economici di tale unione, l'E., accompagnata da un nutrito stuolo di dignitari laici ed ecclesiastici, fra i quali Guidotto, vescovo di Mantova, Matteo da Correggio e Rainiondo da Camino, si recò in Ungheria per unirsi in matrimonio con Andrea II. Le nozze furono celebrate il 14 maggio 1234 nella chiesa di S. Maria di Székeszfehérvar, chiamata anticamente Albareale, all'epoca C. tale del regno magiaro della dinastia Árpád. In tale occasione venne redatto il contratto matrimoniale tra gli sposi, ed Andrea si impegnò ad elargire in favore dell'E., nell'arco dei successivi cinque anni, un dovario di 5.000 marchi d'argento.

La morte del marito, avvenuta il 7 marzo 1235, lasciò l'E., che era in stato interessante, in gravi difficoltà: il figlio di primo letto di Andrea II, Bela IV, già designato dal padre come successore al trono, la pose infatti sotto stretta sorveglianza, temendo che fossero sollevate obiezioni in merito alla sua ascesa al trono, da parte della Dieta dei nobili che doveva ratificare la successione. Eludendo il controllo delle guardie l'E., travestita in abiti maschili, si unì ad un gruppo di legati dell'imperatore Federico II presenti in quel periodo presso la corte reale, e fuggì in tal modo dall'Ungheria. Nel corso della fuga partorì, non sappiamo se in territorio tedesco o in Italia, un bambino chiamato Stefano, nome ricorrente nella genealogia dei reali di Ungheria, trovando ospitalità ad Este presso la corte dello zio. In favore dell'E. papa Gregorio IX costituì una pensione proveniente dai redditi di numerosi monasteri, rendita che le venne rinnovata nel corso degli anni. Poco tempo dopo il ritorno l'E. si ritirò nel monastero di Gemmola, vicino Padova, fondato una decina di anni prima dalla omonima zia; presso questa importante comunità, pur non prendendo mai i voti, ella visse in seguito la maggior parte della sua vita.

L'E. morì probabilmente tra la fine del 1244 ed i primi mesi del 1245 e non, come riferito qualche volta, nel 1239: Poco tempo dopo la sua scomparsa infatti papa Innocenzo IV sollecitò il legato papale Gregorio di Montelongo a devolvere in favore del figlio Stefano la rendita un tempo percepita dalla madre. L'E. venne sepolta nel monastero di Gemmola accanto a sua zia, e fu oggetto, almeno fino al XVII secolo, di culto locale.

Il figlio Stefano, vissuto a Ferrara presso la corte di Azzo (VII), si trasferì in seguito a Ravenna dove sposò una nipote di Pietro Traversari. Rimasto vedovo, si unì in matrimonio con la nobile veneziana Tommasina Morosini dalla quale nacque Andrea, che nel 1290, alla morte di Ladislao IV, fu incoronato re d'Ungheria.

Fonti e Bibl.: Chronicon Estense, in L. A. Muratori, Rer. Ital. Script., XV, Mediolani 1729, coll. 306 s.; Chronicon Marchiae Tarvisinae, a cura di L. A. Botteghi, in Rer. Ital. Script., 2ed., VIII, 3, p. 10; Acta sanctorum ... Maii, II, Antwerpiae 1680, p. 601; L. A. Muratori, Antiquitates Italicae Medii Aevi, V, Mediolani 1741, coll. 1055-1058; Annales Sanctae Iustinae, a cura di Ph. Jaffé, in Mon. Germ. Hist., Script., XIX, Hannoverae 1866, pp. 154 s.; T. Ebendorfer, Chronica Austriae, a cura di A. Lhotsky, ibid., Script. rer. German., n. s., XIII, Berlin-Zürich 1967, p. 199; Chronicon Posoniense, a cura di M. Florián, in Historiae Hungaricae fontes domestici, IV, Budapest 1885, pp. 38 s.; Antonius de Bonfinis, Rerum Hungaricarum Decades, a cura di I. Fògel-B. Ivonyi-L. Juhàsz, in Bibliotheca scriptorum Medii Recentisque Aevorum, XI, Lipsiae 1936, pp. 189 s.; Chronici Hungarici composìtio saeculi XIV, a cura di A. Domanovszky, in Script. rerum Hungar., I, Budapest 1937, pp. 476 s.; Salimbene degli Adam, Chronica, a cura di G. Scalia, I, in Scrittori d'Italia, CCXXXII, Bari 1966, pp. 244 s.; G. B. Pigna, Historia dei principi d'Este, I, Ferrara 1570, p. 144; G. Bucelinus, Menologium benedictinum, Velderkirchii 1655, pp. 515 s.; A. Amaresti, Teatro genealogico et istorico dell'antiche et illustri famiglie di Ferrara, Ferrara 1678, p. 137; L. A. Muratori, Delle antichità estensi, I, Modena 1717, pp. 419 ss.; T. Anglerio, De antiquitat. urbis A testinae, in Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae, VII, 1, Lugduni Batavorum 1722, colL 21 s.; S. Katona, Epitome chronologica rerum Hungar., I, Budapest 1796, pp. 453 s., 463, 542 s.; A. Frizzi, Memorie per la storia di Ferrara, III, Ferrara 1850, pp. 116 s.; G. Nuvolato, Storia di Este, Este 1851, p. 33; M. Wertner, Az Árpádok Csalàdi Torténete, Nagy-Becskereken 1892, pp. 424-435; B. Hòman, Geschichte des ungarischen Mittelalters, II, Berlin 1943, pp. 104 s., 218; L. Chiappini, Realtà e leggenda di s. Contardo con appunti di genealogia, in Atti e mem. d. Deputaz. ferrarese di storia patria, n. s., IV (1946-1949), p. 86; D. Balboni, B.d'E., in Bibl. sanctorum, Romae 1961, coll. 994 s.; L. Chìappini, Gli Estensi, Milano 1967, pp. 37, 517.

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