EUBEA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1960)

Vedi EUBEA dell'anno: 1960 - 1973 - 1994

EUBEA (Εὔβοια, Eubeia)

G. Bermond Montanari

Per grandezza la seconda delle isole greche; separata dalle coste orientali della Grecia centrale da un lungo e stretto canale (Euripo).

La varietà del paesaggio la rende assai amena; la sua floridezza è strettamente in rapporto all'importanza economica che godette nell'antichità con tutto il mondo greco. Unita in età preistorica alla terraferma, come intuirono gli antichi stessi (Strabo, I, 60; Plin., ii, 204; iv, 63 s.), poi separata dalle correnti dell'Euripo, rimase sempre come un frammento del continente. Dall'esteso allevamento di buoi, si vuol fare derivare il nome "Eubea", oppure da una ninfa, figlia del fiume Asopo. Per la sua forma fu chiamata dai poeti Makris e Doliche; mentre dagli antichi abitanti - gli Ellopi ed i Perrebi a N, i Cureti e gli Abanti nel centro e i Driopi a S - fu detta Ellopia, Abantis, Dryopes; dalla sua città principale fu anche chiamata Calcide (v.).

In età storica l'isola è dominata dall'elemento greco ionico, che dalle città di Calcide ed Eretria fonda colonie nella penisola Calcidica, Sicilia e Italia meridionale. L'E. è divisa naturalmente in tre parti abbastanza distinte. La parte settentrionale, detta Histaiotis dall'antica città Histaia,occupata dalle alture del Telethrion coi centri Agiai, Kerinthos, Aidepsos; la parte centrale, montuosa e boscosa, comprende Calcide ed Eretria; la parte meridionale, insidiosa ai naviganti e poco fertile, ha come centro Caristo, patria del marmo cipollino. Da qui provengono iscrizioni, frammenti architettonici e avanzi che fanno arguire santuari dedicati a Persefone ed Eracle. I resti più importanti dell'isola sono ad Eretria (v.) dove accanto ai rinvenimenti dell'acropoli si hanno avanzi di templi dedicati a Dioniso e ad Apollo Daphnephòros; si hanno resti di mura, di un ginnasio e di un teatro, che porta l'impronta di varie epoche ed inoltre una vasta necropoli. A Calcide (v.) ricerche topografiche ed epigrafiche hanno contribuito a stabilire la posizione e a ricostruire la storia della città dal periodo miceneo. Si è stabilita la posizione dell'acropoli e si sono seguite le mura della città e scoperti edifici e santuari. Un altro centro dell'isola è Dystos (v.).

Bibl.: P. Girard, Mémoire sur l'Eubée, 1861; C. Bursian, Geographie Griechenlandes, II, Lipsia 1868-72, p. 395; F. Geyer, Topographie und Geschichtge des Insel Eubea, in Quellen und Forschungen zur alten Geschichte und Geographie di W. Sieglin, VI, Berlino 1903; Philippson, in Pauly-Wissowa, 1909, cc. 851-857, s. v. Euboia; id., ibid., cc. 422-25, s. v. Eretria; F. Busolt, Griechische Staatskunde, Monaco 1920, passim; F. Geyer, in Pauly-Wissowa, Suppl. IV, 1924, cc. 374-85, s. v. Eretria; F. Busolt, Griechische Staatskunde, Monaco 1920, passim; F. Geyer, in Pauly-Wissowa, Suppl. IV, 1924, cc. 374-85, s. v. Eretria; id., ibid., cc. 431-448, s. v. Euboia; B. V. Head, Catalogue of Greek Coins, Central Greece, Oxford 1884; Arch. Anz., 1927, p. 392; M. Guarducci, in Enciclopedia Italiana, s. v.; Arch. Anz., 1937, p. 160; D. Kalogeropulou, Contribut à la bibliographie de l'île d'Eubée et des Sporades Thessaliennes (1471-1937), Atene 1937; Arch. Anz., 1943, p. 309; G. M. A. Richter, Archaic Greek Art, New York 1949, p. 161.