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Comune della prov. di Ravenna (215,8 km2 con 56.131 ab. nel 2008), situato sulla Via Emilia, presso la confluenza del fiume Lamone con il torrente Marzeno. Oltre la riva destra del fiume Lamone si trova il Borgo Durbecco. Florido mercato agricolo. È famosa in tutto il mondo per l’industria delle maioliche. L’attività secondaria è sviluppata anche nei settori meccanico, alimentare, chimico, dei materiali da costruzione e dell’abbigliamento.

Fondata dai Romani, è ricordata per la prima volta nell’82 a.C. Il suo Comune (11° sec.) ampliò progressivamente il territorio di sua giurisdizione nelle guerre contro i feudatari e i Comuni vicini. Seguì il dominio signorile, nel 1322, con Francesco Manfredi; tale dominio si alternò con il governo papale finché, dopo la sua cessione a Niccolò d’Este (1377-78), la Chiesa concesse il vicariato della città ad Astorgio I Manfredi (1379). Con Astorgio III, cacciato da Valentino nel 1501, i Manfredi abbandonarono definitivamente il governo di F., dove si stabilirono i Veneziani (1504-09) e quindi stabilmente (tranne la parentesi francese nel 1797-1814) la Chiesa, sino al 1860.

La città, che ha avuto le massime espressioni della sua architettura di tipo padano nel periodo comunale (S. Bartolomeo, Commenda, e resti dell’11°-13° sec.) e sotto gli ultimi Manfredi (duomo, iniziato nel 1474 su disegno di Giuliano da Maiano), è stata gravemente danneggiata durante la Seconda guerra mondiale. Il Museo internazionale delle ceramiche raccoglie opere cospicue di ogni epoca e nazione.

Convenzione di F. Fu conclusa nel 1598 tra Lucrezia d’Este, duchessa d’Urbino, plenipotenziaria di Cesare d’Este, e il cardinale Aldobrandini, legato di Clemente VIII: il duca perse Ferrara, Comacchio, la bassa Romagna e cedette metà delle sue artiglierie.

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