Fagali

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Ordine di piante Dicotiledoni Tricolpate comprendente le Fagacee e altre sette famiglie, tra cui Betulacee, Casuarinacee, Iuglandacee e Miricacee, e circa 1115 specie. Si tratta di piante arboree o arbustive dotate di tannini, foglie alternate e fiori tipicamente a impollinazione anemofila disposti in amenti. Il monofiletismo dell’ordine, confermato da studi sul DNA condotti negli anni 1990, si basa sui caratteri: fiori unisessuali con tepali molto ridotti o assenti, ovario solitamente infero con uno o due ovuli per loculo; assenza di nettari; frutti indeiscenti; forma dei peli di copertura, stellati o con una testa globosa. Da un punto di vista filogenetico le F. sono strettamente correlate alle Cucurbitali.

La famiglia Fagacee comprende alberi e arbusti, con foglie stipolate, diffusi nelle regioni temperate e tropicali dell’emisfero boreale, con penetrazioni nell’arcipelago indomalese. Il monofiletismo è sostenuto dall’analisi sia del DNA sia della morfologia. I caratteri morfologici sinapomorfi (➔ cladismo) riguardano: i fiori, associati a una cupola squamosa; il tipo di frutto, costituito da una noce circondata da una cupola, a scaglie o spinescente, che può essere costituita da quattro valve o esserne del tutto priva; il seme, privo di endosperma. Secondo la moderna sistematica cladistica le Fagacee comprendono 9 generi e 900 specie. I generi più importanti sono: Fagus (faggio); Castanea (➔ castagno); Quercus (➔ quercia).

Il faggio (Fagus sylvatica) è alto sino a 30 m (talora oltre 40 m), con tronco sino a 2 m di diametro, chioma ampia, ovale, folta; raramente supera i 300 anni di età. Ha gemme bislunghe, acute; foglie ovate, sottili, in fase giovanile orlate da una densa pubescenza allungata; fiori unisessuali, gli staminiferi in amenti sferici peduncolati, i pistilliferi a coppie entro la cupola. I frutti, che sono detti comunemente faggiole o faggine, hanno pericarpio coriaceo, rossiccio, e sono racchiusi nella cupola accrescente, che si divide in 4 valve legnose, coperte di emergenze non spinose. Fiorisce in maggio-giugno e matura i frutti nell’ottobre dello stesso anno. I semi presenti nel frutto, sferico, in numero di 2-3, contengono, fra l’altro, 22-33% di olio grasso e 14-15% di sostanze azotate. Si trova in gran parte dell’Europa e dell’Asia occidentale. In Italia forma boschi dai 700 ai 2000 m s.l.m., ma ai tempi dei Romani scendeva anche più in basso. Le foglie secche e l’humus di faggio sono buoni fertilizzanti. Il legno ha fibre corte, pesante, facilmente fendibile e perciò è poco usato nelle costruzioni edilizie. Esposto al vapor d’acqua ( faggio evaporato) acquista flessibilità e maggior durevolezza; trova quindi largo impiego nell’industria del legno curvato. È lavorabile al tornio e usato in falegnameria. Per la sua durezza e buona resistenza all’usura è apprezzato nella costruzione di pavimenti, corrimani, telai. Il legno di scarto si usa per ottenere catrame e acido lignocerico.

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