MORANDI, Felicita

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 76 (2012)

MORANDI, Felicita

Teresa Bertilotti

MORANDI, Felicita. – Nacque a Varese il 21 aprile 1827 da Felice e da Maddalena Rossi.

Per tre anni frequentò le scuole elementari, dapprima al Collegio Bianconi di Monza e poi al Collegio Morand di Milano, mostrando insofferenza verso la severa disciplina e ottenendo risultati scolastici «infelici», come avrà modo di raccontere lei stessa nei Ricordi postumi. La sua formazione si compì all’interno delle mura domestiche, grazie alla lettura delle opere di Alessandro Manzoni, Cesare Cantù, Tommaso Grossi, Giuseppe Giusti e Arnaldo Fusinato, e del giornale di impronta patriottica Il Crepuscolo.

Nel 1848 prese parte alla mobilitazione delle donne di Varese in favore dei combattenti; quando i suoi familiari cercarono rifugio in Piemonte, rimase con il padre, travestita da uomo, e nel momento della disfatta si adoperò nella cura dei feriti. Alla morte del padre, nel 1852, la famiglia ormai caduta in ristrettezze economiche, decise di trasferirsi a Milano. Qui Felicita iniziò un’attività di traduzione di articoli dal francese, destinati a giornali educativi, che si protrasse fino al 1860 quando scelse di spostarsi a Parma, come istitutrice presso una famiglia locale.

Frattanto era venuta dedicandosi alla composizione di versi, apprezzati da Ippolito Nievo e da Fusinato, l’incoraggiamento dei quali la indusse a vincere la ritrosia e a pubblicarli, nel 1857, con lo pseudonimo «una lombarda».

Nel 1862, sollecitata da alcune signore parmigiane, assunse la direzione dell’appena istituita Scuola tecnica femminile, iniziando così una lunga carriera nelle istituzioni destinate all’istruzione e all’educazione delle giovani. Nel 1864 divenne direttrice del Collegio civico di S. Agostino di Piacenza, dove rimase un anno, per assumere, nell’ottobre del 1865, l’impegnativa direzione dell’Orfanotrofio femminile della Stella di Milano, che accoglieva circa 450 orfane assistite da 45 fra maestre e inservienti, e che necessitava di importanti riforme. La consapevolezza delle profonde trasformazioni economiche e sociali di quegli anni, la spinse ad introdurre significative innovazioni nell’istituto.

A fianco dei lavori che tradizionalmente si svolgevano all’interno di queste istituzioni e che consentivano alle orfane di inserirsi nel mercato del lavoro solo per adempiere attività umili e poco retribuite, ebbe l’idea di organizzare corsi di formazione professionale (legatoria di libri, cucitura a macchina di calzature, ecc.) e di istruzione magistrale, finalizzati all’inserimento delle ragazze nell’industria e nell’insegnamento elementare. La carità e l’impegno civile, peculiari della filantropia laica femminile ed emancipazionista di fine Ottocento, si coniugarono dunque nell’azione di Morandi con una nuova sensibilità verso la formazione culturale e professionale, dando vita a un ideale educativo il cui fine ultimo era l’inserimento delle giovani nella società.

Ancora alla direzione dell’istituto milanese, nel 1874 – libera e senza vincoli coniugali – accettò l’incarico offertole dal Municipio di Roma di porre mano alla riorganizzazione dell’Orfanotrofio di Termini, la cui gestione, affidata a suore di clausura, era oggetto di numerose critiche. Malgrado le molte difficoltà, dovute in primo luogo al carattere eterogeneo delle ospiti (circa 500 di un’età compresa fra i 5 e gli 80 anni), e le polemiche che investirono un’istituzione sottratta alla gestione delle religiose, elaborò con successo il nuovo regolamento e lo statuto. Il buon risultato ottenuto le valse una medaglia d’oro appositamente coniata dal Municipio di Roma e l’incarico di riorganizzare l’ospizio di S. Michele, un’altra istituzione romana destinata all’accoglienza di giovani donne. Dal 1876 assunse la presidenza del Comitato milanese per la fondazione di un collegio per i figli dei maestri con sede ad Assisi e in quello stesso anno ricevette dal ministro Ruggiero Bonghi la medaglia d’onore riservata ai benemeriti dell’istruzione popolare.

Nel 1879, a seguito di gravi divergenze con il sovrintendente circa l’organizzazione del collegio, lasciò la direzione della Stella e, a decorrere dal 16 novembre 1879, assunse l’incarico di ispettrice governativa degli educatori femminili dell’alta Italia. Nei cinque anni nei quali mantenne la carica, visitò circa 460 collegi-convitti religiosi e laici, criticandone spesso l’atmosfera monastica e l’assenza di una reale istruzione.

Risale al 1885 il suo ultimo contributo all’istruzione popolare: la Pensione benefica a Milano, nata dal Patronato delle fanciulle orfane e derelitte, fondato nel 1879 all’interno della Stella. La nuova istituzione, destinata a far sì che le giovani di età compresa tra i 14 e i 21 anni acquisissero una competenza professionale, non si rivolgeva soltanto alle «stelline» ma anche alle lavoratrici arrivate in città dalla campagna e dalle province vicine, e alle quali furono impartiti, tra gli altri, corsi di stenografia e di contabilità.

L’impegno profuso nella fondazione, nella direzione e nell’organizzazione di importanti istituti educativi, così come la faticosa attività di ispettrice, non le impedirono mai di scrivere: la sua vastissima produzione andò dalla poesia, alla commedia, alle biografie, ai romanzi e ai testi scolastici, composti avendo sempre presenti i caratteri sociali e culturali dei propri lettori. Indirizzate specialmente, ma non esclusivamente, all’infanzia e all’adolescenza, le sue opere furono premiate ai congressi pedagogici di Genova (1868) e di Napoli (1871), e alle Esposizioni didattiche di Bologna (1874) e di Roma (1880).

Morì a Milano l’11 gennaio 1906.

Opere: Ghirlanda di fiori per l’infanzia e l’adolescenza. Versi di una lombarda, Varese 1857; Componimenti poetici, Varese 1859; Storia di un anno. Epistolario educativo, Milano 1860; Racconti educativi, Milano 1860; Nuovi versi, Parma 1862; Sei commedie per case di educazione femminile, Milano 1864; Nuova ghirlanda di fiori per l’infanzia e l’adolescenza offerta da Felicita Morandi, Milano 1866; Epistolario: operetta educative, Milano 1867; Racconti educativi, Milano 1869; Poesie educative, Milano 1871; I proverbi della zia Felicita, Milano 1872; L’abito non fa il monaco: commedia in un atto, Milano 1872; Celebrandosi nel giorno 15 maggio 1873 la festa commemorativa dei defunti benefattori dell’orfanotrofio femminile di Milano: parole di F. M., Milano 1873; I due opposti: racconto popolare, Milano 1875; Ingenuità d’affetto: complimenti in versi e in prosa. Dialoghi e letterine per uso dell’infanzia e della puerizia, Torino 1876; La bambina italiana: primo libro di lettura, Milano 1876; La politica di Meneghino: commedia in tre atti (colla parte di Meneghino in dialetto milanese e in italiano), Milano 1877; Ida e Clotilde: racconto, Milano 1878; Letture educative dedicate all’adolescenza, Milano 1880; Una passeggiata mitologica: libro di lettura e di premio, Milano 1880; Da Torino a Napoli. Descrizioni aneddotiche, Milano 1880; Studi ameni di Emilio e Gemma: libro di lettura e di premio, con E. Salvi, Milano 1883; I due orfanelli, Milano 1883; Al campo, Milano 1884; In famiglia: lettere della vecchia zia per le educatrici, per le spose e per le madri, Milano 1885; Le orfane, Torino 1885; Teatro educativo italiano per ambo i sessi, Milano 1885; Le jardin du coeur: poesies pour l’enfance et pour l’adolescence recueillies par F. M., Milano 1885; Il giornale d’Adele: libro di lettura e di premio, illustrazioni di E. Mazzanti, Milano 1886; Gioie dell’intelletto e del cuore. Scritti scelti di egregi autori moderni, raccolti da F. M. (per le giovinette), Milano 1886; Da Nuova York a Rivermouth. Avventure di uno scolaro, libera versione da T.H. Bentzon, Milano 1886; La storia di Alfredo; Sulla strada: racconti, Milano 1886; Le avventure di Pinotto e storia di Luisello, Milano 1888; Dal cocchio al carretto, Milano 1888; L’età felice: libro di lettura e di premio per le prime classi elementari, Milano 1888; Un viaggio in Italia: descrizioni aneddotiche, Milano 1890; La fanciulla educata ed istruita: libro di lettura per la seconda e terza classe elementare, secondo i recenti programmi governativi, con E. Salvi, Milano 1891; Climene: commedia in tre atti per ambo i sessi; Il difetto di Giacinta: commedia in un atto per fanciulle, Milano 1893; Vita campestre: racconto per contadini e operai, Milano 1893; La giovinetta studiosa: libro di lettura per la quinta classe elementare, secondo i programmi governativi, con E. Salvi, Milano 1894; Il caso?: racconto, Milano 1894; Cuore e mente, Milano 1894; Nuove commedie educative per collegi e famiglia, Milano 1895; La contessa di Genlis, Milano 1895; Biografie d’uomini illustri della Grecia e di Roma, Milano 1896; Il focolare domestico: racconto, Milano 1897; Incompatibilità: racconto; I due sistemi: racconto, Milano 1898; Masaniello, ossia Gloria e pazzia, Milano 1898; La scuola dell’operaio, con E. Salvi, Cremona 1901; Verità: racconti e biografie, Milano 1901; Il cimitero campestre, in Strenna a beneficio della pensione benefica per giovani lavoratrici in Milano, Milano 1902; La cantante: commedia in tre atti, Milano 1903; L’orfanotrofio: commedia in tre atti con coro, Milano 1905; Il cantastorie: commedia in due atti con canzoni e cori, Milano 1905; Il monile, in Strenna a vantaggio della pensione benefica per giovani lavoratrici, Milano 1906; Ricordi postumi di F. M., con prefazione di R.F. Saporiti, Milano 1906.

Fonti e Bibl.: Arch. centr. dello Stato di Roma, Ministero Pubblica Istruzione, Personale (1860- 1880), b. 1418, f. Morandi Felicita; Varese, Biblioteca civica, F. M. Scrittrice educatrice filantropa, s.d., ms., prot. n. 9874; necr., in L’Illustrazione italiana, 21 gennaio 1906, p. 67; E. Mariani, F. M., in Dizionario illustrato di Pedagogia, II, a cura di A. Martinazzoli - L. Credaro, Milano s.d. [ma 1904], pp. 783 s.; E. Salvi, F. M., in Rivista per le signorine, XIII (1906), pp. 161-171, 275-291; La donna nella beneficenza in Italia, a cura di E. Bruno - V. Roggero-Sanvito, Torino 1910, pp. 86 s.; F. M., in Poetesse e scrittrici, a cura di M. Bandini Buti, Roma 1942, pp. 41s.; F. M., in Pedagogisti ed educatori, a cura di E. Codignola, Roma 1959, p. 301; F. M., in Dizionario biografico delle donne lombarde 568-1968, a cura di R. Farina, Milano 1995, pp. 760-763; S. Franchini, Le ispettrici «governative »: l’autorappresentazione di due delle prime emissarie del Ministero della Pubblica Istruzione, in Scritture di desiderio e di ricordo. Autobiografie, diari, memorie tra Settecento e Novecento, a cura di M.L. Betri - D. Maldini Chiarito, Milano 2000, pp. 254-275; C. Bianchi, La pensione benefica per giovani lavoratrici e l’opera di F. M., in Storia in Lombardia, XXI (2001), 2, pp. 53-65; M.P. Casalena, Scritti storici di donne italiane, Firenze 2003, p. 315; Ministero per i Beni e le Attività culturali, Fonti per la storia della scuola, VII. Gli istituti femminili di educazione e di istruzione (1861- 1910), a cura di S. Franchini - P. Puzzuoli, Roma 2005; I. Piazzoni, Bambini in scena. L’editoria teatrale per l’infanzia tra Otto e Novecento, in Memoria e ricerca, n.s., XVI, 2008, 29, pp. 83-99.

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