BRACCIFORTI, Ferdinando

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 13 (1971)

BRACCIFORTI, Ferdinando

Gino Cerrito

Nato a Fermo il 15 nov. 1827 dal conte Vincenzo e da Giulia Cioccolanti, compì i primi studi nel collegio dei barnabiti di Parma e divenne poi paggio alla corte di Maria Luisa. Nel 1848, alle prime manifestazioni patriottiche, si arruolò volontario e combatté a Pastrengo e a Novara. Laureatosi poi in legge, preferì alla toga lo studio delle lingue antiche e moderne e specialmente quello dell'inglese, che insegnò per oltre quaranta anni nei principali istituti scolastici di Milano, a cominciare dal politecnico.

Proprio questo studio della lingua e della storia dei popoli anglosassoni contribuì ad ampliare le sue conoscenze politiche, sociali, religiose, allontanandolo dalla Chiesa cattolica e accostandolo prima all'evangelismo generico e poi alle tesi unitariane.

Diffuse in Europa dalle opere dell'americano William Ellery Channing, tali tesi si incontravano con le istanze religiose anticonformistiche e razionalistiche del B., che in esse scorgeva uno dei pilastri fondamentali dell'azione unitaria nazionale, contro la politica illiberale e dogmatica del conformismo clericale. Alle tesi unitarie egli cercherà infatti di interessare le forze democratiche, gli studiosi di questioni religiose e morali, tutti coloro che erano sensibili al problema religioso, ricercando il patrocinio dei grandi protagonisti democratici del Risorgimento: Garibaldi e Mazzini.

Già nei primi anni del decennio 1860 egli aveva ripudiato il culto cattolico, aderendo alla Chiesa evangelica italiana di Milano. Il suo accostamento alle tesi sociniane avviene nel periodo in cui il Papato prepara il Concilio ecumenico vaticano I che condurrà alla proclamazione dell'infallibilità papale e a un inasprimento della frattura fra lo Stato italiano, e la Chiesa romana. Il moltiplicarsi dei sodalizi e delle associazioni di cattolici dissidenti e l'accentuarsi delle polemiche contro la linea di Roma sembrano preparare l'ambiente in cui la propaganda cristiano-liberale, già iniziata da Pietro Sbarbaro, possa svolgersi ulteriormente e in maniera nuova, mirando verso uno scopo concreto. Ai primi del 1869, con la pubblicazione della Riforma del secolo XIX,ossia l'Unitarismo Religioso - Organo bimestrale dei Liberi Pensatori Cristiani, che apparve a Milano e che doveva cessare nel novembre del 1872, il B. si proponeva non solo di far conoscere l'unitarismo ad un pubblico più vasto, ma di raggruppare in associazione le potenziali forze antitrinitarie del paese.

Per la varietà del fronte a cui quest'azione si volgeva, per il carattere e per la formazione ideologica profondamente liberali e tolleranti del B., la propaganda della rivista era pacata e la discussione dei temi mancava del tono polemico, che caratterizzava l'opera dello Sbarbaro. La Riforma del secolo XIX affrontava gli importanti problemi religiosi del periodo inserendoli talvolta in un panorama europeo e mondiale, e presentava con intenti divulgativi i principali risultati della critica biblica e storica. La relazione fra l'azione di rinnovamento religioso e quello unitario nazionale era garantita dai collaboratori del periodico, fra i quali figuravano Giuseppe Garibaldi, Aurelio Saffi, Ausonio Franchi, Aristide Gabelli, Terenzio Mamiani, Giulia Caracciolo. Con costoro, e quale corrispondente della Lega internazionale per la pace e per la libertà, il B. si impegnava altresì in un'instancabile propaganda pacifista, tendente alla, costituzione degli Stati Uniti d'Europa.

L'opera di proselitismo unitariano del B. giungeva a un primo risultato con la nascita in Milano della Chiesa unitariana, che nel 1875 contava ottanta membri. Quest'azione che il B. perseguiva con traduzioni di opere unitariane inglesi e americane, con opuscoli vari e con pubblici discorsi sarà però scarsa di effetti. Il razionalismo religioso riusciva solo superficialmente a far breccia nella roccaforte cattolica; inserito nella lotta unitaria nazionale della democrazia, esso contribuiva invece ad allargare l'orizzonte della cultura del paese in campo religioso.

Il B. morì a Milano il 20 apr. 1907. In seguito la Chiesa unitariana, che aveva aderenti in alcune delle principali città, diventava la minoranza, più radicale dell'Associazione italiana di liberi credenti, costituita da Gaetano Conte e vissuta con alterne vicende fino agli anni del primo dopoguerra.

Dei lavori linguistici del B. sono notevoli: J. Millhouse, New English and Italian pronouncing and explanatory dictionary, II, Italiano ed inglese,con un vocabolario di nomi mitologici,geografici e di persone antichi e moderni e con molte altre aggiunte,di F. B., Milano 1855-1887; Nuovo dizionario inglese-italiano e italiano-inglese,con la pronuncia segnata per ambedue le lingue, Milano 1892; J. Millhouse-F. B., Corso graduato e completo di lingua inglese, Milano 1913; Id.-Id., Dizionario italiano-inglese e inglese-italiano, Milano-Varese 1924.

Per le sue idee religiose e politiche, oltre alla collezione della Riforma del Secolo XIX, cfr. gli opuscoli da lui pubblicati: Cristianesimo senza miracoli,per un evangelico sazio di dogmatismo, Milano 1866; Patriottismo e cristianesimo,per l'autore del "Cristianesimo senza miracoli", Milano 1866; Manuale di storia religiosa, Milano 1888; Per le elezioni politiche: appello al buon senso e al patriottismo. Discorso pronunciato il 2nov. 1894., Milano 1895; Appello al clero e al popolo italiano, Milano 1896; Theodore Parker, Milano 1901; Cristo redentore,anche senza miracoli. Appello unitario, Milano 1902; XX Settembre. Discorso pronunciato... il 20 sett. 1903, Milano 1903.

Fonti eBibl.: Necrologio, in L'illustrazione italiana, 28 aprile 1907, p. 427; Diz. del Risorgimento naz.,s.v. Più ampiamente: F. B., in L'Eco degli Unitari d'Italia (Supplemento al n. 4, IV della Riforma italiana), 15 apr. 1915. Altra breve notizia, in P. Sbarbaro, Italia e Francia. Lettere di E. Laboulaye, Parma 1883, p. 38. Per l'adesione del B. alla Chiesa evangelica italiana di Milano, ai primi del decennio 1860, cfr. la protesta contro il libello anonimo sui Principi della Chiesa romana,della Chiesa protestante e della Chiesa cristiana, in L'Eco della Verità, 7 maggio 1864. Per la sua azione politica e religiosa dal 1869 al 1872, cfr. La Riforma del Secolo XIX,ad annos.

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