MARCOLONGO, Fernando

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 69 (2007)

MARCOLONGO, Fernando

Francesca Farnetani

Nato a Messina il 28 ag. 1905 da Roberto e da Maria Santi, dall'età di 3 mesi si stabilì a Napoli, ove il padre era stato chiamato a dirigere la cattedra universitaria di meccanica razionale. Nel capoluogo partenopeo, superati gli studi liceali, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia: allievo interno nell'istituto di patologia generale diretto da V. Scaffidi nel 1927, si laureò con la lode il 12 luglio 1929, e nel successivo dicembre conseguì, a Roma, l'abilitazione all'esercizio della professione.

Trasferitosi nel 1930 a Torino, dopo aver vinto tre borse di studio iniziava la carriera universitaria presso la clinica medica diretta da F. Micheli: entrato con la qualifica di medico interno, fu nominato dapprima assistente volontario (1932) e quindi aiuto volontario (1933). Conseguita nel 1935 la libera docenza in patologia speciale medica, divenne assistente supplente e il 1° febbr. 1936 assistente incaricato e dirigente di due sezioni della clinica. Confermato nei titoli per l'anno accademico 1937-38 da C. Gamna, succeduto a Micheli nella direzione dell'istituto, nel gennaio del 1938 superò il concorso nazionale per assistente alla cattedra di clinica medica e il 1° marzo fu nominato assistente di ruolo. Dal 1935-36 aveva cominciato a svolgere corsi liberi su temi di medicina interna, in particolare sulla patologia renale e del sistema circolatorio, ed esercitazioni di clinica. Vinse i concorsi per professore straordinario di patologia medica nel 1939 per l'Università di Cagliari e nel 1940 per quella di Catania. Brillante ricercatore, nei circa venti anni trascorsi presso la clinica torinese recò validi contributi in vari settori della patologia e della clinica medica.

La produzione scientifica del M. ammontò - in questo periodo - a ben 71 pubblicazioni riguardanti temi di grande interesse e attualità: la fisiopatologia renale e le nefropatie mediche (Ricerche sul comportamento delle globuline urinarie nelle diverse forme di nefropatie, in Minerva medica, XXIII [1932], 2, pp. 409-417; in collab. con C. Cipriani: Ricerche su eventuali alterazioni biologiche nell'albumina urinaria nella nefrosi lipoidea, in Arch. per le scienze mediche, LVI [1932], pp. 245-282 e Rene da sublimato; contributo clinico e fisiopatologico, in La Clinica medica italiana, LXIII [1932], pp. 745-782; Sull'ipostenuria nelle glomerulonefriti acute, ibid., LXV [1934], pp. 541-582; in collab. con C. Rotta: Sull'amiloidosi renale; le sindromi cliniche e i fenomeni caratteristici del quadro morboso, in Arch. per le scienze mediche, LIX [1935], pp. 103-168 e Sull'amiloidosi renale; i fondamenti anatomici del processo morboso, i loro rapporti con le alterazioni nefrosiche e l'associazione dell'amiloidosi con la glomerulonefrite, ibid., LX [1935], pp. 17-58; Il valore della prova dell'"urea clearance" in clinica; affezioni renali; affezioni extrarenali, ibid., pp. 337-398; Rilievi clinici sull'ipertensione nelle nefropatie; le glomerulonefriti diffuse croniche senza ipertensione arteriosa, in Cuore e circolazione, XIX [1935], pp. 441-496; La glomerulonefrite diffusa acuta reumatica; contributo allo studio delle affezioni renali nel reumatismo, in Arch. per le scienze mediche, LXI [1936], pp. 105-150); alcuni aspetti della patologia del ricambio, in particolare dell'acido ossalico (Studi sulla patologia dell'acido ossalico, I, L'ossalemia normale e in diverse condizioni patologiche, in La Clinica medica italiana, LXV [1934], pp. 403-464, in collab. con V. Barone; II, Ossalemia, ossaluria e metabolismo ossalico nelle affezioni del fegato, ibid., pp. 1068-1112; III, Ricerche cliniche sulla formazione dell'acido ossalico in condizioni normali e patologiche, ibid., pp. 1192-1207; IV, L'acido ossalico nell'insufficienza renale, in Giorn. di clinica medica, XV [1934], pp. 1271-1291; V, Contributo allo studio ed alla patogenesi delle alterazioni del ricambio ossalico nella tubercolosi polmonare, in Minerva medica, XXVI [1935], 2, pp. 41-46) e azotato (Nefrosi lipoidea; ricerche sul metabolismo azotato; gli aspetti clinici, in Arch. italiano di medicina sperimentale, 1938, vol. 3, pp. 273-306, in collab. con N. Giannetto; Sul metabolismo azotato nell'uremia vera in rapporto soprattutto col comportamento dell'iperazotemia, in Giorn. della R. Acc. di medicina di Torino, LII [1939], pp. 52-83; Nuovi orientamenti nella terapia dietetica della glomerulonefrite acuta diffusa; l'uso di una normale quota proteica alimentare nei suoi effetti clinici e nel comportamento del metabolismo azotato, in Arch. italiano di medicina sperimentale, 1940, vol. 7, pp. 29-64, in collab. con N. Giannetto) e il significato clinico del rilievo della guanidina in alcune condizioni morbose (La guanidina nella fisiopatologia e nella clinica delle nefropatie, in Minerva medica, XXIV [1933], 2, pp. 501-505; Ricerche cliniche sulla guanidina nelle ipertensioni arteriose, in La Clinica medica italiana, LXV [1934], pp. 23-64, in collab. con A. Bernabò-Silorata; La guanidina nelle affezioni del fegato, in Arch. per le scienze mediche, LIX [1935], pp. 429-466); la fisiopatologia e la clinica del sistema cardiocircolatorio (Le arteriole retiniche nelle ipertensioni arteriose, la loro pressione, e il loro comportamento di fronte a sostanze vasodilatatrici, in La Clinica medica italiana, LXIII [1932], pp. 885-936, in collab. con A. Vita; Sclerosi coronarica, lesioni miocardiche e insufficienza cardiaca nella nefrite cronica; contributo anatomo-clinico e fisiopatologico, in Arch. per le scienze mediche, LXX [1940], pp. 1-58; I tumori maligni primitivi del pericardio. Esposizione di un caso personale e analisi della letteratura, ibid., LXXXVI [1948], pp. 105-148, in collab. con E. Anglesio); importanti temi di patologia neurologica (Varici ed angioma del midollo con sindrome di atassia cerebellare, in Riv. di neurologia, IV [1931], pp. 299-313; La febbre nei tumori cerebrali (con un contributo clinico-anatomico personale), ibid., V [1932], pp. 7-44; La sintomatologia nervosa nella linfogranulomatosi maligna, in Haematologica II, Recensioni, III [1932], pp. 109-142; Su un caso di cisticercosi cerebrale. Considerazioni cliniche, anatomo-patologiche e parassitologiche, in Arch. per le scienze mediche, LVI [1932], pp. 193-244, in collab. con P. Croveri; Tumore del IV ventricolo. Contributo clinico ed anatomo-patologico, in Minerva medica, XXIV [1933], 2, pp. 177-187). Collaborò, inoltre, con lo svolgimento di importanti capitoli, alla redazione di affermati trattati: Apparato urinario, in Diagnostica funzionale, diretto da C. Frugoni (I, Milano 1941, pp. 767-952); Terapia delle malattie endocrine, Terapia delle malattie dei vasi sanguigni e Terapia delle malattie dell'apparato uropoietico, in Terapia medica attuale, diretto da C. Gamna (Torino 1947-48: rispettivamente I, pp. 565-766, in collab. con F. Ceresa; II, pp. 159-350; III, pp. 89-361, in collab. con A. Cionini); Malattie degli organi orinari, in Medicina interna. Manuale pratico per medici e studenti, diretto da A. Ceconi (III, Torino 1947, pp. 519-858, in collab. con F. Micheli).

Dopo aver vinto nel 1948 il concorso per la cattedra di semeiotica medica, dal 1° dic. 1949 il M. fu chiamato a dirigere come professore straordinario la cattedra e l'istituto di patologia speciale medica e metodologia clinica dell'Università di Cagliari. Rimase nell'isola cinque anni: il 1° nov. 1954, infatti, fu chiamato dalla facoltà medica dell'Università di Siena a dirigere la cattedra di clinica medica generale e terapia medica. Molto apprezzato, oltre che sul piano scientifico, come valente didatta, fondò una brillante scuola alla quale si formarono numerosi allievi. Fu tra i primi docenti italiani a integrare, e talvolta a sostituire, la tradizionale lezione accademica con il dialogo diretto coi discenti.

Raggiunta la cattedra, il M. proseguì la sua attività di ricercatore recando ancora preziosi contributi in patologia e clinica medica. Condusse approfonditi studi ematologici, soprattutto sul favismo, il complesso disordine bioenzimatico a trasmissione ereditaria largamente incidente nella popolazione sarda, la cui patogenesi interpretò secondo la teoria immunoemolitica, vale a dire attribuendo a meccanismi autoimmuni, all'esistenza di anticorpi atipici antieritrocitari lo scatenamento delle crisi emolitiche (Modificazioni indotte dal disordine ematologico mediterraneo nel quadro morfologico di alcune eritropatie primitive o secondarie sovrapposte ad esso, in Haematologica, XXXIV [1950], pp. 491-502, in collab. con U. Carcassi - N. Angiolas; Ictero-haemoglobinuric favism. New interpretation of haemolytic mechanism, in Scientia medica Italica. English edition, I [1950], pp. 625-649, in collab. con U. Carcassi - E. Cugudda; Il favismo ittero-emoglobinurico come anemia emolitica immunologica: documentazione del reperto sierologico di anticorpi atipici, Cagliari 1952). Sviluppò poi ampiamente il concetto di anemie emolitiche autoimmuni in Anemie emolitiche acquisite da autoimmunizzazione, in Recenti progressi in medicina, XV (1953), pp. 1-239. Illustrò l'attività clinico-scientifica svolta nel capoluogo sardo in Relazione sull'attività didattica clinica e scientifica svolta… dal 1° dic. 1949 al 1° dic. 1952, Cagliari 1953.

Tra i vari altri studi condotti dal M. in patologia e in clinica medica si ricordano ancora, per la loro originalità e importanza, quelli sul cancro della colecisti e delle vie biliari (Aspetti clinici del carcinoma della colecisti e dei dotti biliari extraepatici, in Arch. di medicina mutualistica, XXIII [1961], pp. 31-108) e su alcuni aspetti del metabolismo dei grassi (Comportamento degli acidi grassi di varie frazioni lipidiche nel diabete mellito dell'adulto, in Recenti progressi in medicina, XXXII [1962], pp. 228-261, in collab. con E. Cugudda et al.; Influenza del carico di glucosio e di vari ormoni sulla dinamica del NEFA nell'obesità essenziale, in Epatologia, XI [1965], pp. 255-272, in collab. con E. Cugudda et al.); nonché i numerosi contributi recati alla conoscenza delle malattie reumatiche, con pubblicazioni e interventi in congressi (fra cui: Ricerche sull'isolamento di micoplasmi e sulla risposta anticorpale in pazienti affetti da artrite reumatoide, in Giorn. delle malattie infettive, XX [1968], pp. 576-585, in collab. col figlio Roberto et al.; Il fegato nella gotta, con particolare riguardo alla patologia enzimatica, in Clinica terapeutica, XLVII [1968], pp. 90-110, in collab. con il figlio Roberto e A. Carcassi; e le monografie Sierologia dell'artrite reumatoide: clinica e patogenesi, Siena 1959; L'artrite reumatoide: moderni problemi di eziologia e di patogenesi, Roma 1963, in collab. con il figlio Roberto e U. Carcassi; Epidemiologia dell'artrite reumatoide. Relazione svolta alle XIV Giornate reumatologiche… 1967, Roma 1967; Le spondiliti: lezione al corso di aggiornamento in reumatologia tenuto a Lacco Ameno d'Ischia…, Milano 1969).

Membro di numerose società scientifiche, nel giugno 1966 fu insignito della medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte.

Il M. morì a Siena il 25 ag. 1969.

Aveva sposato Erina Martini, dalla quale ebbe il figlio Roberto, poi direttore della cattedra di reumatologia dell'Università di Siena.

Fonti e Bibl.: Oltre a notizie fornite dai familiari v. F. Marcolongo, Notizie sulla carriera e sull'operosità scientifica, Torino 1948; necr., in Arch. di patologia e clinica medica, XLVI (1969), pp. 267 s.; in Boll. mensile dell'Ordine dei medici di Siena, n.s., V (1969), pp. 216-218; in Giorn. di clinica medica, LI (1970), pp. 164 s.; in Reumatismo, XXII (1970), suppl., pp. 231 s.; in Università degli studi di Siena. Annuario accademico 1968-69 e 1969-70, Siena s.d., pp. 564 s.; C.B. Ballabio, Malattie reumatiche, in Trattato di patologia medica, a cura di U. Teodori, Roma 1974, I, p. 390.

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