Filangièri

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Famiglia dell'Italia meridionale di origini normanne. Si stabilì nel principato di Salerno al tempo di Roberto Guiscardo con Angerio, i cui figli, feudatarî fin dal sec. 11º, furono detti filii Angerii, onde il cognome. Fu elevata agli alti uffici del regno con Guglielmo, camerario di re Ruggiero, e accrebbe la sua importanza con Riccardo, maresciallo dell'Impero. Da un Aldoino, signore di Candida (1269), ebbero origine i F. di Candida, ramo reso illustre soprattutto da Giovanni. Caduta in disgrazia presso gli Angiò con un altro Riccardo, conte di Marsico, la famiglia risorse sotto i Durazzeschi coi conti di Avellino (1381-1418), ma perdette di nuovo i feudi sotto Giovanna II (1418). Ebbe in Sicilia quattro diramazioni: i principi di Mirto, i duchi del Pino, i principi di Cutò e i principi di Santa Flavia. Principi di Arianello, di Satriano, ecc. a Napoli, i F. ottennero il granducato di Spagna con Antonio, principe di Mirto (1699), e l'ordine gerosolimitano fin dal 1432 con Andrea della Candida, priore di Barletta. Diedero altro lustro alla famiglia Serafino, arcivescovo di Napoli e di Palermo (1713-82), Alessandro, viceré di Sicilia, Gaetano, pensatore politico e Carlo, generale.

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