SAVOIA, Filiberto Emanuele di

Enciclopedia Italiana (1936)

SAVOIA, Filiberto Emanuele di

Rosario Russo

Figlio di Carlo Emanuele I, nacque il 16 aprile 1588. Aveva dieci anni, quando il re di Spagna, suo zio, gli conferì il gran priorato di León e di Castiglia con centomila scudi di rendita. Nel 1603 fu dal padre mandato coi fratelli Filippo Emanuele e Vittorio Amedeo alla corte di Madrid, perché il re desiderava legare il duca di Savoia alla politica spagnola. Ne tornò nel 1606 con Vittorio Amedeo, sia per sciogliersi da quella specie di servitù, sia perché il ritorno era posto da Enrico IV, re di Francia, come condizione per l'alleanza con Carlo Emanuele I. A Madrid, Filiberto si recò di nuovo nel 1610, perché l'uccisione di Enrico IV e il brusco mutamento della politica francese avevano esposto Carlo Emanuele I alla vendetta della Spagna. Il 19 novembre, Filiberto, senza testimoni, si presentò a Filippo III e, inginocchiato, gli espresse in una carta non firmata la propria sottomissione e la buona volontà del padre. Così, senza domandar perdono, dissipò la minaccia di un attacco spagnolo agli stati del Piemonte. Allora, Filippo III gli conferì la carica di generalissimo del mare; con tale carica Filiberto nel 1614 comandò le galee di Spagna per opporsi allo sbarco tentato dai Turchi sulle coste della Sicilia. Nel 1618 fu mandato da Filippo III presso il duca di Mantova, per condurre le trattative circa le pretese di Carlo Emanuele I sul Monferrato. Il 17 dicembre 1620 ebbe dal padre in appannaggio le signorie di Oneglia, Marro e Prelà sotto il titolo di principato di Oneglia con i diritti sul marchesato di Finale e di Zuccarello. Fu dotato di virtù militari e di saggezza diplomatica. Morì giovane a Palermo (4 agosto 1624), pochi mesi dopo l'accomodamento concluso tra Carlo Emanuele I e il duca di Mantova, per il quale egli avrebbe dovuto sposare Maria Gonzaga.

La sua morte rese nullo l'accordo tra i due principi.