FILIPPO II duca di Savoia

Enciclopedia Italiana (1932)

FILIPPO II duca di Savoia

Maria Clotilde Daviso di Charvensod

Nacque nel 1443, figlio quintogenito di Lodovico I e di Anna di Lusignano, fu detto il Senzaterra perché sfornito in gioventù di appannaggio; poi fu conte di Baugé e signore di Bresse. Cresciuto alla corte francese, fu mandato da Luigi XI (1462) ad Asti per prendere parte a un colpo di mano su Genova: ma messosi segretamente a capo di una parte della nobiltà savoiarda, lasciò l'impresa, si recò a Thonon dove arrestò, processò e fece gettare nel Lemano il cancelliere di Savoia, Giacomo Valperga, accusato, pare a ragione, di preparare l'asservimento della Savoia alla Francia. Con l'approvazione degli stati generali, l'adesione delle leghe svizzere e promesse di aiuto da Francesco Sforza, si sostenne per due anni contro Luigi XI. Ma questi, cedendo Genova e Savona, riusci a staccare da lui lo Sforza, poi le leghe, e, trattolo in un tranello, a imprigionarlo nel castello di Loche (1464).

Quivi Filippo compose una canzone di qualche notorietà: uscito da Loche, ritornò in Savoia e ottenuta la luogotenenza combatté il duca di Milano (1467): poi si legò a Carlo il Temerario e lo servì a Peronne e a Liegi. Cercò quindi di strappare la reggenza alla duchessa di Savoia e fu sostenuto dal re, che pur di sottrarlo all'influenza borgognona se lo legò con onori e pensioni (1471) e lo mandò a combattere nel Rossiglione e in Bretagna. Durante le guerre borgognone F. rappresentò infatti in Savoia il partito svizzero e francese contro la reggente, alleata del Temerario. Prese poi parte a tutti i torbidi che funestarono il ducato di Filiberto I, finché, bandito da Carlo I, si rifugiò presso Anna di Beaujeu, che sostenne contro il duca di Orléans. Ritornato in Savoia alla morte di Carlo I, governò con la vedova reggente Bianca di Monferrato e prese gran parte, pur disapprovandola, alla spedizione di Carlo VIII. Fu duca alla morte di Carlo Giovanni Amedeo: prima esitò ad abbandonare la parte francese, poi si orientò verso la Lega Italica e accettò di divenire il guardiano delle Alpi. Morì nel 1497.

Bibl.: F. Gabotto, Lo stato Sabaudo da Amedeo VIII ad Emanuele Filiberto, Torino-Roma 1892; A. Colombo, Iolanda duchessa di Savoia, in Miscellanea di st. ital., XXXI (1894); P. M. Perret, Histoire des relations de la France avec Venise, Parigi 1896; B. Mandrot, Étude sur les relations de Charles VI et de Louis XI avec les Cantons Suisses, in Jahrbuch für schweizerische Geschichte, Zurigo 1880.

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