Focide

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(gr. Φωκίς) Regione storica e attualmente nomo (2120 km2 con 37.799 ab. nel 2007) della Grecia centrale, che comprende all’incirca la Doride, la Locride e la zona del Parnaso. Capoluogo Anfissa. Il paese, costituito prevalentemente di terreni calcarei del Cretaceo, è montuoso con scarse zone pianeggianti (alto Cefiso ed estrema parte nord-est), nelle quali si concentra la popolazione. L’economia ha carattere agricolo pastorale, con produzione di cereali, vino, olio. Noti i marmi, di cui si fa commercio.

Abitata nell’età neolitica da una popolazione d’origine nordica affine a quella della Tessaglia, la regione rimase estranea, nel 2° millennio a.C., all’influsso della civiltà cretese-micenea.

I Focesi vi giunsero al tempo della migrazione dei Dori; prima suddivisi in gruppi, passarono poi dalla monarchia all’aristocrazia oligarchica, prendendo anche parte al movimento di colonizzazione (Focea in Asia Minore). Successivamente la storia della F. s’identifica con quella del santuario panellenico di Apollo a Delfi, fonte di notevoli vantaggi: per sottrarle il monopolio sorsero rivalità, coalizioni e guerre sacre nel 6°, 5° e 4° sec. a.C. Nella terza guerra sacra (356-346), che diede l’occasione a Filippo II di Macedonia di ingerirsi nelle questioni della Grecia, la F. fu esclusa dall’anfizionia delfica, per esservi riammessa nel 279 dopo l’invasione dei Galati. Nel 3° sec. passò più volte dal dominio macedone alla lega etolica. Dichiarata libera da Roma nel 196, nel 146 fu sottomessa al dominio romano. Le città principali della F., oltre a Delfi e Crisa, erano Lilea, Elatea, Iampoli, Dafnunte, Cira e Anticira.

La mitologia attribuisce alla F. due eroi eponimi: Foco, figlio di Eaco e della Nereide Psamate, che avrebbe preso la forma di una foca (ϕώκη), donde il nome. Conquistata la terra poi denominata F., tornò nella patria Egina, dove fu ucciso con un disco dai fratellastri Telamone e Peleo durante una gara; Foco Corinzio, figlio di Ornito, discendente di Sisifo, della razza di Posidone; emigrò da Corinto e diede il nome di F. al territorio intorno al Parnaso; guarì Antiope dalla follia e la sposò.

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