FORMOSO

Enciclopedia Italiana (1932)

FORMOSO

Pio Paschini

. Vescovo di Porto dall'864, fu eletto papa il 6 ottobre 891, come successore di Stefano V. Uomo austero, s'era condotto con molto zelo nella missione presso i Bulgari, affidatagli da Nicolò I; dovette fuggire da Roma sotto Giovanni VIII per le sue aderenze col partito spoletano e fu ridotto allo stato laicale, ma da papa Marino fu poi ristabilito nel suo grado. Diventato papa, coronò imperatore il 30 aprile 892 Lamberto figlio di Guido di Spoleto e di Agiltrude; ma, non sentendosi sicuro sotto la protezione degli Spoletani, invocò soccorso da Arnolfo re di Germania. Arnolfo, dopo una prima discesa in Italia nell'894, ritornò una seconda volta, dopo la morte di Guido, nell'autunno 895, poté entrare a Roma da porta S. Pancrazio e il 22 febbraio 896 fu coronato imperatore da Formoso in S. Pietro. Poco dopo Arnolfo malato tornò in Germania; e F. si trovò esposto alla vendetta degli Spoletani, ma morì il 4 aprile 896. Agiltrude indusse papa Stefano VI a indire un concilio per punire il defunto F.: il suo cadavere fu portato in mezzo all'assemblea nella basilica Lateranense e sottoposto a un macabro giudizio: F. fu proclamato indegno e illegittimo pontefice, e i suoi atti, specialmente le ordinazioni da lui conferite, furono proclamati senza valore. Poi il cadavere, spogliato delle insegne pontificali, fu buttato nel Tevere; un monaco lo raccolse e gli diede sepoltura provvisoria, finché qualche mese dopo papa Teodoro II lo seppellì di nuovo in San Pietro.

Bibl.: cfr. le Lettere do Formoso, in Mon. Germ. Hist., Epistulae 7, p. 366 segg. e specialmente gli Atti del Sinodo Romano dell'anno 898 (nel quale fu pienamente giustificato), in Mansi, XVIII, 223 segg. Ci manca la biografia di F. nel Lib. Pontif. (cfr. l'ed. Duchesne, II, pp. lxxv, 227), ma si ha il suo nome nei cataloghi; E. Dümmler, Auxilius und Vulgarius, Lipsia 1866; L. Saltet, Les Réordinations, Parigi 1907, p. 152 segg.; L. Duchesne, Les premiers temps de l'État pontifical, Parigi 1911, pp. 268 seg., 292 segg.; Helefe-Leclercq, Histoire des Conciles, IV, Parigi 1911, p. 708 segg.; G. Domenici, Il papa Formoso, in Civ. catt., I (1924), pp. 106 seg., 518 segg.; II, p. 121 segg. L'autore rivendica pienamente la fama di Formoso.

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