BUONAMICI, Francesco

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 15 (1972)

BUONAMICI (Bonamici), Francesco (Vincenzo)

Werner Oechslin

Nacque, come sembra, a Lucca: la data di nascita dovrebbe esser posta al 1596 se si dà credito alla notizia fornita da G. V. Baroni secondo la quale morì "a dì 26 giugno 1677... in età d'anni 81 e fu sepolto nella Chiesa del Suffragio" (c. 367r). Trascorse la sua gioventù a Roma, dove è possibile abbia cominciato il mestiere di architetto.

Le notizie relative al B. sono piuttosto contraddittorie sia in quanto al nome sia in quanto alle date delle poche opere conosciute. Prevale il nome di Francesco, pur essendo egli chiamato Vincenzo dal Mazzarosa, dal Campetti e dal Ridolfi (il quale però nomina anche un Francesco). Anche il Barsotti considera un Francesco e un Vincenzo, architetti. Mancando studi archivistici esatti, si è costretti a ricorrere alle indicazioni delle guide, anche se scarse e contraddittorie, relative all'attività del B. svoltasi tra Malta e Lucca.

È ovviamente inaccettabile la data 1602 (Thieme-Becker) per una presenza attiva del B. a Malta: i lavori di completamento della chiesa del Gesù (volte e cupola) attribuiti al B. sarebbero quindi databili soltanto dopo l'arrivo del B. a Malta, dopo che la chiesa progettata da Valeriani nel 1592 risulta terminata nelle sue strutture nel 1609e che nel 1616 furono sospesi i lavori (J. Vallery-Radot, Le recuese de plans d'édifices de la Compagnie de Jesus..., Roma 1960, pp. 48-9).

Il B. sembra sia stato attivo a Lucca dopo la peste del 1630-31, quando diede i disegni per la chiesa del Suffragio che si costruiva nel camposanto, di fronte a S. Giulia. La data della costruzione è indicata sia con l'anno 1632 (Barsotti) sia, più spesso, con il 1634; secondo alcuni la chiesa sarebbe stata finita e consacrata solo nel 1646, quando il B. si trovava da tempo a Malta (il sontuoso altar maggiore fu trasferito nella cattedrale di Aiaccio nel sec. XIX: Lazzareschi-Pardi, p. 130).

A Malta il B. doveva essersi recato nel 1635:infatti il 13ag. 1646, chiedendo di essere pagato per servizi prestati, dichiarava di trovarsi nell'isola da quasi undici anni (Malta, Archivio del Tribunale, Aerarium Acta originalia, vol. A 20, n. 6).Inoltre B. Dal Pozzo (Historia della Sagra Religione di Malta, II, Venezia 1715, p. 43)afferma che il B., assunto "agli stipendj della Religione" nel 1639, era giunto a Malta con P. P. Floriani (ingegnere militare che appunto nel 1635 lavorava alle fortificazioni di La Valletta).

Il 10 sett. 1650e ancora il 10 ott. 1651, gli viene concesso il permesso di recarsi a Siracusa a lavorare per conto del vescovo di quella città (Malta, Biblioteca, Arch. dell'Ordine Gerosolimitano, 471 ff. 254, 274).

La data 1651 coincide con la data di posa della prima pietra della chiesa di S. Maria a Siracusa, progettata da un Michelangelo Bonamici (S. L. Agnello, Michelangelo Bonamici,ignorato architetto del sec. XVII, in Archivi, XI-XVI [1944-49], pp. 186-199): forse è un parente del B., o addirittura da identificarsi con lui.

A Malta sono attribuite al B.: la chiesa dell'Anima (Zerafa, p. 173)a La Valletta; la chiesa di S. Paolo a Rabat (restauri della facciata e decorazioni: Hughes, p. 82);disegni per il molo e per varie costruzioni civili non precisate. Non risulta tuttavia il suo nome per i lavori di fortificazione che in quell'epoca venivano intrapresi assai intensivamente nell'isola (L. Viviani, Storia di Malta, Catania 1934).

Nel 1661 sembra si trovasse di nuovo a Lucca; venne infatti nominato "architetto primario" della città (Thieme-Becker), ed ebbe una qualche parte nel restauro della chiesa di S. Romano (eseguito tra il 1661 e il 1666;alcuni - Ridolfi; Campetti - l'anticipano all'anno 1635):secondo alcuni come giudice (Taurisano), secondo altri come direttore dei lavori (Lera); secondo altri infine (Mazzarosa), il B. sarebbe essenzialmente l'autore del progetto generalmente attribuito a Giovanni Buonvisi (Chiesa di S. Romano, a cura di D. M. Abbrescia e G. Lera, Lucca 1966, p. 87).

Lo Zani ricorda il B. come "Architetto, Disegnatore, Incisore". L'unica testimonianza di questa attività potrebbe essere il frontespizio del volume di G. F. Abela, Della descrittione di Malta..., Malta 1647, firmato e datato "il Buonamici fece a. 1647". D'altra parte nel Gabinetto naz. delle stampe a Roma sono conservate otto incisioni di scenografie eseguite per i Barberini a S. Alessio siglate "F. B.": I. Lavin (in Art Bulletin, 1964, p. 569 n. 3) ha interpretato tale sigla "F. Buonamici" in base a una documentazione di pagamento del 1634; ciò va messo in relazione con la presenza a Roma di un pittore lucchese, di nome Francesco Buonamici, al quale fu commissionato, nel 1631, il quadro per l'altare maggiore di S. Croce (Lazzareschi).

La pianta della città di Lucca siglata "F. B." e datata 1660 (conservata nell'Archivio di Stato di Lucca) è da attribuire a Francesco Bongi, agrimensore.

Secondo Giuseppe Allegranza (Commentarius de vita et scriptis Ioh. Francisci Bonamici Militensis..., in Giornale de' letterati, Roma 1765) il B. sarebbe il padre dello scienziato e letterato maltese Giovan Francesco Buonamico, nato a La Valletta il 26 genn. 1639 appunto da un Francesco e da Cleria Mensionat e ivi morto il 19 marzo 1680: ma mancano in proposito prove documentarie (v. G. Mangion, Giovan Francesco Buonamico..., in Studi secenteschi, Firenze 1971).

Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Lucca, ms. 124: B. Baroni, Famiglie lucchesi (sec. XVIII), v. 266r; Lucca, Bibl. statale, ms. 1107: G. V. Baroni, Notizie geneal. delle famiglie lucchesi, 365, 367r-368r, 370r; V. Marchiò, Il forestiere informato delle cose di Lucca, Lucca 1721, p. 276; E. Trenta, Mem. e doc. di Lucca, Lucca 1818, pp. 82-107; Id., Guida del forestiere per la città e il contado di Lucca, Lucca 1820, pp. 78, 156 (cfr. nuova ediz. a cura di A. Mazzarosa, Lucca 1829, p. 91); P. Zani, Encicl. metodica... delle Belle Arti, I, 5, Parma 1820, pp. 108 s.; A. Mazzarosa, Lucca, Lucca 1843, pp. 77 s.; S. Zerafa, A history of art in Malta, Malta 1850, p. 173; A. Ricci, Storia dell'architettura in Italia, III, Modena 1860, p. 640; A. Ferris, Descrizione storica delle chiese di Malta e Gozo, Malta 1866, passim; E.Ridolli, Guida di Lucca, Lucca 1877, pp. 52, 87, 181; G. Calleja, Works of Art in the Churches of Malta, Malta 1881, p. 59; C. Gurlitt, Gesch. des Barockstils in Italien, Stuttgart 1887, p. 260; P. L. Campetti, Guida di Lucca…, Lucca 1912, pp. 66, 89; J. Ross-N. Erichsen, The story of Lucca, London 1912, p. 234; I. Taurisano, I domenicani in Lucca, Lucca 1914, p. 17; A. E. Brinckmann, Baukunst des 17.und 18.Jahrhunderts in den romanischen Ländern, Berlin 1915, pp. 46, 342; G. Barsotti, Lucca sacra, Lucca 1923, pp. 154, 332; T. Zammit, Valletta,A Historical Sketch, Malta 1929, p. 42; E. Lazzareschi, Natio lucensis de Urbe, in Boll. stor. lucchese, V (1933), pp. 52 s.; E. Lazzareschi-F. Pardi, Lucca nella storia,nell'arte e nell'industria, Lucca 1941, p. 130; H. Braun, Works of Art in Malta, London 1946, p. 36; J. Q. Hughes, The Building of Malta, London 1967, pp. 82-84, 199, 202; G. Lera, La chiesa di S. Romano, in Arte cristiana, VI (1963), p. 253; I. Belli Barsali, La villa a Lucca dal XV al XIX secolo, Roma 1964, p. 133; G. Lera, Icavalieri di S. Romano, in Provincia di Lucca, VI (1966), n. 1, p. 59; I. Belli Barsali, Guidadi Lucca, Lucca 1970, ad Indicem;U.Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 228.

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