MAGGIORE PERNI, Francesco

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 67 (2006)

MAGGIORE PERNI, Francesco

Francesca Maria Lo Faro

Nacque a Palermo l'11 nov. 1836 da Giuseppe Maggiore e Rosalia Perni. Studente di legge e filosofia al collegio Massimo dei gesuiti, proseguì gli studi all'Università di Palermo conseguendo la laurea in giurisprudenza nel 1856 e lo stesso anno vinse il primo premio al "Concorso angioino" per l'economia politica. Nel 1859 intraprese l'esercizio della professione, ma già dal 1857 aveva cominciato la sua carriera di pubblicista, affermandosi poi come scrittore economico, finanziario e infine come statistico.

Nel 1857, in occasione dell'Esposizione industriale di Palermo, esordì con una memoria nella quale sosteneva l'inutilità delle mostre al di fuori di un sistema di libero scambio; costantemente contrario al principio dell'intervento statale, mantenne vedute liberiste anche quando si diffusero dottrine orientate al protezionismo.

Nel 1858-59, con V. Di Giovanni, P. De Luca e B. D'Acquisto collaborò alla redazione de L'Idea, di cui fu direttore e autore di scritti, raccolti anche in opuscoli, fra i quali quello in cui - sulla scia di F.P. Perez - auspicava un sistema creditizio fondato sulla capillare diffusione di casse di risparmio agrarie, succursali di una grande banca siciliana. Nel 1859, quando l'Istituto di incoraggiamento bandì un premio per la migliore monografia sul tema delle strade ferrate in Sicilia, egli vi concorse e ottenne l'ambito riconoscimento. L'importanza dei trasporti e del commercio ai fini dello sviluppo dell'economia isolana fu tema sempre ricorrente nel M., membro dell'Istituto di incoraggiamento e autore, nel 1858 e 1860, di due saggi in cui analizzava il progresso degli studi statistici. Gli scritti gli dischiusero l'accesso alla pubblica amministrazione e, all'indomani dell'impresa dei Mille, entrò a far parte dell'Ufficio comunale di economia e statistica, che diresse a partire dal 1865.

Il M. portò a compimento un progetto di sistematica rilevazione demografica che riguardò anche gli antichi censimenti; i quadri numerici, organizzati in modo da proporre una descrizione completa dell'evoluzione demografica, economica e sociale, furono estesi a tutta la Sicilia e vennero pubblicati con frequente periodicità.

Nel 1864 pubblicò a Palermo la dissertazione Lo Stato italiano e i beni di manomorta siciliana in cui, affrontando un tema che inquietava la sua coscienza di cattolico, esponeva idee che sviluppò poi nel 1866, quando, preoccupato testimone della rivoluzione palermitana, interpretò quel sollevamento come una reazione alle controverse misure legislative appena introdotte. Nel 1865 la polemica antiprotezionista lo portò ad affrontare la tesi dell'economista J.R. McCulloch, e il tema, nuovo per la Sicilia, del monopolio dei tabacchi (si dichiarò per la libertà di coltivazione e criticò il disegno di legge che prevedeva l'estensione all'isola del monopolio dei tabacchi vigente in ogni parte d'Italia sin dalla unificazione).

Nel gennaio 1865, deciso a porre l'accento sui problemi politici, amministrativi e finanziari che erano scaturiti dall'unificazione, fondò il bimestrale La Sicilia, in cui sostenne le tesi regionaliste di M. Minghetti. Dal settembre 1865 la rivista diventò l'organo ufficiale della Società per la storia della Sicilia, di cui il M. fu segretario, e ne pubblicò gli atti. A questa prima iniziativa, di breve durata, seguì nell'aprile 1873 la Società siciliana di storia patria, della quale egli fu uno fra i primi soci. Il 16 ott. 1868 il M. fondò il quotidiano La Regione, dalle cui pagine affermò che la questione romana doveva esser sciolta con il consenso del papa. I fatti smentirono tali auspici e la pubblicazione cessò il 31 dic. 1870.

Quando scomparve Emerico Amari, egli contribuì, come discepolo, a mantenerne viva la memoria e nel 1872 ne sposò la nipote, Rosalia Amari (figlia del conte Michele e autrice del Calendario di donne illustri italiane, edito a Firenze nel 1857), con la quale visse nella villa di Sferracavallo, antico borgo marinaro vicino Palermo.

Instancabile raccoglitore di dati statistici, il M. intrattenne relazioni con numerosi studiosi, anche stranieri. Invitato al convegno internazionale di statistica di Budapest, presentò una relazione Sul bisogno di una statistica storica delle grandi città, che espose nell'estate 1875 anche alla XII riunione degli scienziati italiani in Palermo, ove fu segretario della classe di statistica, scienza economica e scienza politica, presieduta da C. Correnti. Per la risoluzione dei problemi strutturali dell'economia isolana egli partì dall'assunto che occorresse sostenere gli interessi dei proprietari fondiari, dei possidenti, degli industriali dello zolfo. Pertanto nel 1875, quando il dibattito pubblico si animò per due progetti di legge - sul lavoro minorile e sulla perequazione dell'imposta fondiaria - criticò le due iniziative con argomentazioni pervase di rigida intransigenza antistatalista.

Nel 1877 il M. conseguì la libera docenza in statistica e negli anni accademici 1882-83 e 1884-85 tenne un corso pareggiato nell'ateneo palermitano. Dal 1885, succedendo a G. Bruno, ebbe nella stessa facoltà di giurisprudenza l'incarico dell'insegnamento di statistica che gli venne confermato negli anni successivi. Nel 1890, bandito il concorso per la cattedra di statistica nell'Università di Messina, risultò idoneo e venne chiamato a Palermo come professore straordinario, ottenendo il passaggio a ordinario nel 1895. Il M. proseguì contemporaneamente l'attività nelle accademie e associazioni culturali palermitane, delle quali fu instancabile animatore: nel marzo 1882 fu tra gli organizzatori delle celebrazioni per i seicento anni del Vespro e nel 1885 di quelle per il decennale della Società siciliana di economia politica (fondata nel 1875 dal gruppo di studiosi, paladini del liberismo, che ruotavano attorno a F. Ferrara).

Di idee moderate, il M. sostenne che le agitazioni dei Fasci del 1893 furono causate non dalla diffusione delle idee socialiste, ma dal malcontento della popolazione operaia, sottoposta all'accresciuto carico fiscale e delusa per la mancata realizzazione delle riforme economico-politiche. Convinto della necessità di scendere in prima persona nell'agone politico, nel 1900 si candidò nella Lista unita del partito cattolico delle borgate e fu eletto consigliere comunale. Egli non vide mai realizzata l'amministrazione autonoma regionale che auspicava e, su quel vagheggiato progetto, non trovò consonanza di idee con F. Crispi, che da Napoli il 21 dic. 1897 gli indirizzò una lettera, in risposta alle tesi avanzate nella monografia Delle condizioni morali, economiche e politiche della Sicilia dopo il 1860. Negli ultimi anni di vita ebbe lontani punti di contatto con la visione politica di altri meridionalisti, come F.S. Nitti, con cui ebbe rapporti epistolari nel 1906.

Il M. morì a Palermo il 19 maggio 1907.

Opere: La bibliografia del M. è imponente. Numerosi articoli, oltre che nelle riviste da lui fondate o dirette, si trovano rispettivamente negli Atti dell'Accademia di scienze, lettere e arti di Palermo e della Società di economia politica. Le sue principali opere - tutte stampate a Palermo, salvo altra indicazione - sono: Applicazione delle leggi economiche alla siciliana Esposizione delle opere di industrie nel 1857 (1857); Della necessità ed effetti delle strade ferrate in Sicilia (1857); Della compilazione e della materia statistica (1858); Materie prime e prodotti (1859); Socialismo e associazione, in Le Ferrovie sicule, I (1859), 19-20, pp. 7-17; Progetto di un nuovo ordinamento della statistica in Sicilia (1860); Il passato e l'avvenire economico siciliano, in Il Garibaldi, 1860, n. 3, pp. 10 s.; n. 5, pp. 18 s.; Delle strade ferrate in Sicilia (1861); Per l'inaugurazione del consiglio di disciplina nel nono battaglione della guardia nazionale di Palermo: discorso, Palermo, 16 febbr. 1862; Lo Stato italiano e i beni di mano-morta siciliana (1864); Sui censimenti della popolazione e su quello della città di Palermo del 1861 (1865; altre monografie sui movimenti di popolazione a Palermo comparvero nel 1872, 1875, 1878, 1880, 1884 e 1901); Mac-Culloc, la sua vita e le sue opere (1865); Almanacco storico, economico e statistico della Sicilia, I (1868), 1, pp. 3 ss.; Osservazioni e difese del Comune di Caltavuturo (1868); Le industrie manifatturiere di Palermo (1871); Di E. Amari e delle sue opere (1871); Sul tracciamento della ferrovia Palermo-Messina, in Gazz. municipale di Palermo, 1871, n. 16; L'imposta fondiaria ed il progetto della perequazione (1875); L'economia politica in Sicilia nel secolo XIX, s.l. [ma Palermo] 1875; La tutela del lavoro dei fanciulli e delle donne (1875); Sul bisogno di una statistica storica delle grandi città (1876); Prezzo del grano e dei suoi prodotti (1876); Titoli e documenti dell'avv. F. M. P. preceduti da cenni sulla sua vita scientifica (1876); L'industria manifatturiera di Palermo (1877); Sulle condizioni economico agrarie della Sicilia (1877); La popolazione siciliana in rapporto al territorio e alle condizioni sociali (1877); Sulla cultura degli orti e dei pomari nel territorio di Palermo, appunti agrarii-statistici, s.d. [ma 1878]; Il dazio di consumo e la proposta di riforma (1879); Statistica elettorale politica ed amministrativa della città di Palermo dal 1861 al 1877 (1879); Statistica dei giurati della città di Palermo dal 1861 al 1878 (1879); Statistica elettorale politica ed amministrativa della città di Palermo dal 1878 al 1880 (1880); Sul caro prezzo del pane in Palermo (1880); La stampa delle opere di E. Amari (1881); Sulla necessità che l'ospedale civico di Palermo ritorni sotto l'amministrazione del Comune (1881); La Sicilia al tempo del Vespro, in Sicilia-Vespro, n. unico per il VI centenario, Palermo-Milano 1882; T. Natale: i suoi tempi e le riforme economiche nella seconda metà del secolo XVIII, s.l. né d. [ma Palermo 1882]; Per l'inaugurazione del monumento al conte M. Amari (1882); Il censimento del bestiame del 1881 (1882); Sulla salute pubblica della città di Palermo (1883); La statistica nel concetto, nell'ufficio, nella dignità di scienza (1883); Tentativo di una definizione della statistica (1884); Dei movimenti della popolazione di Palermo nel decennio 1872-1881 (1884); Solenne celebrazione del decimo anniversario della Soc. siciliana di economia politica (1885); Importanza della statistica, (1887); Del grado di certezza della statistica( (1889); Limiti ed attinenze della statistica con le scienze( (1889); La regolarità degli atti umani e le leggi statistiche (1889); Della unità e indipendenza della scienza statistica (1889); La popolazione di Sicilia e di Palermo dal X al XVIII secolo (1892); Il movimento economico e sociale dell'Italia (1893); Notizie sulle condizioni industriali della provincia di Palermo, in Annali di statistica, 1893, n. 48, pp. 7 ss.; Le inchieste sociali e le monografie di famiglia (1893); Palermo e le sue grandi epidemie dal secolo XVI al XIX (1894); La legge dell'emigrazione permanente( (1894); Sulle condizioni demografiche, economiche ed amministrative della città di Palermo nel 1891 (1895); Delle condizioni morali economiche e politiche della Sicilia dopo il 1860 (1896); La popolazione di Sicilia e Palermo nel secolo XIX (1897); Il Senato e l'Amministrazione municipale di Palermo dai tempi più antichi al 1860 (1902); Le statistiche comparate, s.l. [ma Palermo] 1903.

Fonti e Bibl.: A. De Gubernatis, Diz. biografico degli scrittori contemporanei, II, Firenze 1880, p. 83; G. Cardile Ciofalo, La salute pubblica e la fognatura in Palermo: lettera dell'egregio prof. avv. G. Pagano direttore del giornale Lo Statuto in risposta all'altra dell'egregio prof. avv. F. M.P., Palermo 1883; A. De Gubernatis, Piccolo Diz. dei contemporanei italiani, Roma 1895, p. 85; G. L., In memoriam, in La Battaglia, 26 maggio 1907; F. Lo Vetere, Per F. M.P., in L'Ora, 30 marzo 1908; G. Pipitone Federico, Memorie nostre. Per F. M.P., ibid., 27 maggio 1908; P. Merenda, In memoria di F. M.P., in Atti della R. Acc. di scienze, lettere e belle arti di Palermo, s. 3, IX (1911), p. 28; E. Del Cerro, Un apostolo del regionalismo. Contributo alla storia del Risorgimento politico d'Italia, in Rivista d'Italia, 1920, vol. 3, n. 3, pp. 40-50; E. D'Alessandro, F. M.P. e la pubblicistica regionalistica del suo tempo, in La Sicilia e l'Unità d'Italia. Atti del Congresso internazionale di studi storici sul Risorgimento italiano, Palermo, 1961, II, Comunicazioni, a cura di S.M. Ganci - R. Guccione Scaglione, Milano 1962, pp. 593-605; L. Spoto, Economisti e questione agraria in Sicilia, Palermo 1980, pp. 129-137; A. Li Donni, F. M.P. e la questione siciliana, in Id., Profili di economisti siciliani, Palermo 1983, pp. 163-201; Diz. dei siciliani illustri, Palermo 1939, p. 346; Diz. del Risorgimento nazionale, III, s.v. (E. Michel).

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