Ròsi, Francesco

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Regista e sceneggiatore cinematografico italiano (Napoli 1922 - Roma 2015). Dapprima giornalista, attore, poi aiuto regista e collaboratore alla regia, ha girato il suo primo film nel 1958 conquistando l'attenzione della critica e del pubblico per le qualità espressive e narrative della sua opera. La sfida, sulla "camorra" dei mercati napoletani, è stato il primo film di R. dedicato ai problemi del Mezzogiorno, seguito da I magliari (1959), dedicato alle imprese dei piccoli trafficanti napoletani che inseguono la fortuna all'estero, e da Salvatore Giuliano (1961), ricostruzione di una pagina recente della storia del Mezzogiorno, opera discussa, ma d'indubbio valore narrativo. Proseguendo nel duplice impegno di demitizzazione di ideologie retoriche e di approfondimento di problemi e aspetti di strutture sociali per più lati ingiuste e arretrate, ha diretto fra l'altro: Le mani sulla città (1963; premiato a Venezia); Uomini contro (1970); Il caso Mattei (1972; premiato a Cannes); Cadaveri eccellenti (1976, dal romanzo di L. Sciascia Il contesto); Cristo si è fermato a Eboli (1979); Carmen (1984); Cronaca di una morte annunciata (1987); Dimenticare Palermo (1990); il documentario Diario napoletano (1992); La tregua (1997). Nel 2008 gli è stato conferito l'Orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino e nel 2012 il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. Nello stesso anno R. ha pubblicato in collaborazione con G. Tornatore il libro-conversazione Io lo chiamo cinematografo; postumo è stato edito nel 2017 il diario del suo viaggio a Cuba per incontrare E. Guevara dal titolo I 199 giorni del Che.

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