Nkrumah, Francis Nwia Kofi

Dizionario di Storia (2010)

Nkrumah, Francis Nwia Kofi (propr. Kwame Nkrumah)


Nkrumah, Francis Nwia Kofi

(propr. Kwame Nkrumah) Statista del Ghana (Nkroful 1909-Bucarest 1972). Leader della lotta anticoloniale in Costa d’Oro (od. Ghana), ideologo del , esponente del e del movimento dei Paesi non allineati. L’insegnamen­to e l’operato di N. ha ispirato e influenzato il processo di decolonizzazione dell’Africa, in particolare quella anglofona. Di origini modeste, studiò in scuole cattoliche e divenne insegnante. Negli USA dal 1935, ebbe una formazione in scienze umane ed economia e fu influenzato dalla lettura di Gandhi, Marx e M. Garvey. In Inghilterra (1945), fu attivo nella West African students union e nel Movimento panafricano. Con G. Padmore, organizzò il Congresso panafricano di Manchester. Nel 1947 fu richiamato in Costa d’Oro come segretario della United gold coast convention (UGCC), partito anticoloniale moderato, espressione dell’élite istruita. Arrestato con altri esponenti del partito in seguito ai disordini scoppiati ad Accra nel 1948, rigettò le limitate proposte di riforma politica del governo coloniale britannico. Il suo radicalismo lo portò a rompere con l’UGCC e a fondare (1949) il Convention people’s party (CPP), che si rivolgeva agli strati medio-bassi della società e rivendicava l’autogoverno pieno perseguito attraverso una campagna di disobbedienza civile, la Positive action (1950). Il suo arresto e condanna al carcere ne fecero un martire e il CPP trionfò nelle prime elezioni generali, nel 1951. Rilasciato, ebbe l’incarico di formare un gabinetto che, nel 1953, chiese per la colonia la piena indipendenza nell’ambito del Commonwealth. Sostenitore di una visione unitaria dello Stato, fronteggiò una nuova opposizione che chiedeva una struttura federale, in particolare il National liberation movement (NLM), espresso dall’Asante. Vinte nuovamente le elezioni (1956), portò la Costa d’Oro alla piena indipendenza col nuovo nome di Ghana nel 1957, segnando una svolta per tutta l’Africa coloniale che, nel giro di un paio d’anni, imboccò massicciamente la strada dell’in­dipendenza. Primo ministro dal 1957 al 1960, N. virò rapidamente in senso autoritario e repressivo verso le opposizioni interne. Proclamata la Repubblica nel 1960, ne divenne presidente e si avvicinò progressivamente al blocco socialista, inasprendo la polemica contro l’Occidente e le sue politiche neocoloniali. Nel 1964 le scelte di schieramento internazionale, per un «socialismo africano» e per l’unificazione politica continentale, attraverso una rivoluzione condotta dall’alto mediante il partito unico, erano ormai definite programmaticamente. N. varò in quell’anno un ambizioso piano socialista di sviluppo politico-economico. Il regime si impegnò nel gigantesco progetto idroelettrico del Fiume Volta con forti risvolti. Ormai incamminato sulla strada del personalismo autoritario, N. si proclamò presidente a vita, ma la grave crisi economica determinata dalla caduta dei prezzi del cacao, principale produzione del Paese, erodeva la base di consenso del regime. Il 24 febbraio 1966, mentre era in visita in Cina, fu deposto da un golpe militare. Accolto in Guinea Conakry dall’amico Sékou Touré che lo insignì della copresidenza onoraria del Paese, dedicò i suoi ultimi anni a elaborazioni ideologiche, abbandonando i presupposti comunitaristi e solidaristici del socialismo africano e accostandosi al marxismo-leninismo dottrinale e al principio della lotta di classe. Pubblicò numerosi scritti politici e ideologici, fra cui I speak of freedom (1961), Africa must unite (1963), Neo-colonialism: the last stage of imperialism (1965).

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

CATEGORIE