Savorgnàn, Franco Rodolfo

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Statistico (Trieste 1879 - Roma 1963). Consigliere municipale e membro della dieta di Trieste dal 1911 al 1914, allo scoppio della guerra si rifugiò in Italia, ove fu tra gli organizzatori del Comitato dei fuoriusciti, cosa che gli valse una condanna per alto tradimento da parte dell'Austria. Studioso di statistica, è stato prof. all'univ. di Cagliari (1915), poi di Messina, Modena, Pisa e infine (1928) di Roma; è stato anche presidente dell'Istituto centrale di statistica e del Consiglio superiore di statistica. Nel 1938 aderì al Manifesto degli scienziati razzisti. Si è occupato soprattutto di demografia e di sociologia. Opere principali: La guerra e la popolazione (1918); Demografia di guerra (1921); Studi critici di sociologia (1925-27); Corso di demografia (1929-36); Studi di microstatistica (1940); Fecondità dell'aristocrazia (1942); La scelta matrimoniale e la fusione di elementi etnici eterogenei (1949); Bertillon e Gumplowicz: considerazioni sociologiche sulla diminuzione delle nascite in Francia (1954).

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