Francoforte sul Meno

Dizionario di Storia (2010)

Francoforte sul Meno


Città della Germania, nell’Assia. La città deve l’origine alla sua posizione, strategicamente favorevole; in età merovingia i franchi vi edificarono una curtis regia, dove Carlomagno tenne una dieta imperiale (794) e Ludovico il Pio la sua residenza. Dal 1152 abitualmente e dopo il 1356 di norma, ebbero luogo a F.s.M. le elezioni imperiali. Città libera dal 1222, nel 1256 F.s.M. aderì alla Lega delle città romane, a tutela della pace favorevole allo sviluppo delle sue fiere. La Riforma la vide però partecipare alle guerre della Lega di Smalcalda (dopo il 1536) e la città dovette ancora subire i danni dell’occupazione svedese e francese durante la guerra dei Trent’anni. I francesi vi tornarono durante le guerre della rivoluzione (1792; 1796); Napoleone I l’incorporò all’impero (1806) e alla Lega renana (1810); nel 1815 F. acquistò importanza quale sede dell’Assemblea federale germanica. I prussiani vittoriosi l’occuparono nel 1866 annettendola al Reich. Occupata temporaneamente dai francesi (1920), durante il secondo conflitto mondiale fu semidistrutta dai bombardamenti aerei. Gli americani, entrati a F.s.M. il 30 marzo 1945, ne fecero la sede del loro quartier generale; nel luglio 1948 vi fu convocata l’Assemblea costituente che avrebbe dato vita alla Repubblica Federale di Germania.

Diete di Francoforte

In quella del 1220, su richiesta del padre Federico II, fu eletto re dei romani il piccolo Enrico. Nel 1344 furono respinte le richieste poste da Clemente VI per una distensione tra il papa e l’imperatore Ludovico il Bavaro. Nel 1409 fu dichiarata la neutralità nella contesa tra i due papi Gregorio XII e Benedetto XIII. Alla dieta del 1489 per la prima volta le città parteciparono come «Stato». Nel 1745 fu riconosciuto imperatore Francesco di Lorena.

Scuola di Francoforte

Indirizzo di filosofia sociale, di teoria e ricerche sociologiche sorto all’Institut für Sozialforschung di F.s.M. nel 1923 ed esauritosi negli anni Settanta. Tra i suoi maggiori esponenti vi furono M. Horkheimer, T.W. Adorno, H. Marcuse, J. Habermas. L’istituto, diretto da Horkheimer dal 1931, fu trasferito verso la fine degli anni 1930 alla Columbia university, negli USA, a causa dell’avvento del nazismo, per essere poi riportato a F.s.M. nel 1950. Basandosi sul pensiero di Hegel, Marx e Freud, e integrando approcci sociologici, politologici, economici, psicologici e filosofici, la scuola di F.s.M. ha sviluppato una «teoria critica della società» che, sulla scorta della categoria hegeliana della totalità, concepisce la società come un tutto, avente una sua oggettiva struttura dinamica. Accanto a contributi di natura metodologica per la costruzione di una scienza sociale, la scuola ha prodotto concrete analisi di alcuni aspetti delle società industriali più avanzate.

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