Mauriac, François

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Scrittore francese (Bordeaux 1885 - Parigi 1970). Compiuti gli studî a Bordeaux, si recò a Parigi nel 1906, volgendosi presto alla letteratura. Dopo una raccolta di versi, Les mains jointes (1909), che rivela la sua tormentata ispirazione cattolica, trovò la sua più vera strada nel romanzo affermandosi con La chair et le sang (1920), Préséances (1921), Le baiser au lépreux (1922), Genitrix (1924), Le désert de l'amour (1925), e infine Thérèse Desqueyroux (1927), uno dei suoi capolavori. In queste opere c'è già tutta la tematica di M., cattolico che scrive romanzi più che romanziere cattolico, con il suo senso profondo della fatalità del male e della sventura, e della possibilità della grazia; l'uomo sospeso fra il nulla e la salvezza, fra la perdizione e la gloria, fra mammona e Dio. È il dramma analizzato anche in tutta una serie di saggi e di biografie: La rencontre avec Pascal (1926), Le démon de la connaissance (1928), Le roman (1928), La vie de J. Racine (1928), Dieu et mammon (1929), Voltaire contre Pascal (1930), Souffrances et bonheur du chrétien (1931), La vie de Jésus (1936); nei quattro volumi del suo Journal (1934-50); e ancora in altri romanzi tra cui Le nceud de vipères (1932), che gli aprì le porte dell'Académie française (1933). La stessa problematica traspare nelle opere di teatro: Asmodée (1937), Les mal aimés (1945), Passage du Malin (1947), Le feu sur la terre (1950). Durante la seconda guerra mondiale pubblicò, sotto lo pseudonimo di Forez, Le cahier noir (1943), e dopo la liberazione si dedicò prevalentemente al giornalismo, collaborando all'Express e quindi al Figaro littéraire con articoli di politica, di letteratura, raccolti nei volumi di Bloc-notes (pubbl. in tre serie: 1958, 1961 e 1970), pur continuando a produrre una cospicua serie di saggi, di opere politiche e autobiografiche (tra cui La rencontre avec Barrès, 1945; Du côté de M. Proust, 1947; Charles De Gaulle, 1963; Nouveaux mémoires intérieurs, 1965; Mémoires politiques, 1967). Negli ultimi anni tornò al romanzo con Un adolescent d'autrefois (1969). Nel 1952 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura.

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