LA HARPE, Frédéric-César

Enciclopedia Italiana (1933)

LA HARPE, Frédéric-César


Uomo politico svizzero, nato a Rolle il 6 aprile 1754, morto a Losanna il 30 marzo 1838. Laureatosi in legge nel 1774, fu accolto in favore dall'imperatrice Caterina di Russia, che nel 1784 lo nominò precettore dei suoi due nipoti, Alessandro e Costantino. Allo scoppio della Rivoluzione francese La H. se ne mostrò convinto sostenitore, intervenendo anche, e con efficacia, presso la sovrana, perché non assumesse un atteggiamento di netta ostilità contro la Francia. Ma, accresciutisi i contrasti pro e contro quest'ultima, nel 1795 dovette abbandonare la corte imperiale e non potendo rientrare in Svizzera, da cui era stato bandito, si stabilì a Parigi, svolgendo attiva opera affinché i Francesi intervenissero in Svizzera per costituire uno stato del Vaud, sottraendo il Vaud alla dominazione di Berna violentemente attaccata dal La H. (v. Essai sur la constitution du pays de Vaud, voll. 2, Parigi 1797), e perché la Svizzera venisse organizzata su basi unitarie e democratiche. Occupata la Svizzera dai Francesi, La H. ebbe parte attiva nell'opera di organizzazione del paese, tra il 1798 e il 1800; poi, per dissensi con i colleghi, si ritirò a vita privata. Arrestato per un preteso complotto contro Bonaparte, riuscì a fuggire. Si ripresentò nella vita pubblica solo nel 1814, per salvare l'indipendenza del cantone di Vaud, minacciata dai Bernesi, ottenendo dal suo antico allievo, lo zar Alessandro di Russia (che lo nominò generale) che il Vaud rimanesse come cantone indipendente. Poi, dal 1816, si occupò solo degli affari del cantone di Vaud, capeggiando il partito liberale.

Cugino di lui fu Amédée La Harpe, nato a Rolle il 27 settembre 1754, morto l'8 maggio 1796. Anch'egli entusiasta sostenitore della Rivoluzione francese, abbandonata la Svizzera nel 1792 e arruolatosi nell'esercito francese, si segnalò specialmente nell'assedio di Tolone (1793), impadronendosi del forte Charon e costringendo per tal modo la città alla resa; poi nelle guerre d'Italia (1795 e 1796), a cui partecipò come generale di brigata prima, di divisione poi, cadde sul campo a Codogno, contro il generale austriaco Beaulieu.

Bibl.: A. Böthlingk, Der Waadländer F. C. La H., Berna 1925.