FUMETTO

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)

FUMETTO

Bernardo Ruzicka

. L'idea di animare figurazioni pittoriche con battute dialogiche inserite nei disegni è antica: già nel Medioevo si attuava sotto forma di cartigli posti vicino ai personaggi raffigurati, talvolta accanto alle loro bocche. Il sistema di rappresentare le parole pronunciate entro "nuvolette" che sembrano uscire come fumo dalla bocca ebbe discreta diffusione nelle illustrazioni di giornali umoristici e satirici fin dal 17° secolo; l'inizio del f. come mezzo espressivo autonomo si fa tuttavia risalire solo a quando fu applicato a serie di disegni atti a costituire una storia completa, frazionata quasi cinematograficamente in più scene successive: è proprio del montaggio cinematografico l'impiego tipico di campi e di punti di vista differenti con cui si succedono le diverse inquadrature. La denominazione si è impropriamente estesa anche ai racconti illustrati impieganti soltanto didascalie esplicative poste in calce alle illustrazioni o talvolta nel corpo stesso dei disegni, sistema usato agl'inizi del secolo in Europa nei giornali illustrati per la gioventù.

La storia del f. si fa normalmente iniziare nel 1895 quando fu impiegato da R. F. Outcault per animare i personaggi di tavole a tutta pagina pubblicate sul supplemento domenicale a colori del quotidiano di New York The World, edito da J. Pulitzer; tali tavole caricaturali sul mondo infantile ambientate in uno squallido quartiere di periferia (da cui, la denominazione della serie Hogan's Alley) e il loro protagonista, Yellow Kid, ebbero un tale immediato successo che in breve tempo nacquero nuovi personaggi di racconti umoristici a f. destinati all'infanzia sulla stampa americana dell'epoca. Fra quelli di maggior successo, anche per la notorietà che ebbero in seguito nel nostro paese, sono soprattutto da ricordare: The Katzenjammer Kids (ribattezzati in Italia con i nomi di Bibì e Bibò) creati da R. Dirks nel 1897 come versione modernizzata di Max und Moritz (1865) del tedesco W. Busch e in seguito (1912) disegnati anche da H.H. Knerr; Happy Hooligan (1899, Fortunello) di F. B. Opper; Foxy Grandpa (1900, Nonno Meo) di Bunny, pseudonimo di Ch. Schultze; Buster Brown (1902, Mimmo Mammolo) dello stesso R. F. Outcault; The Newlyweds (1902, Cirillo) di G. McManus, creatore anche della serie Bringing up Father (1913, Arcibaldo e Petronilla); Little Jimmy (1905, Zum) di J. G. Swinnerton, che aveva creato in precedenza Little Tiger, primo animale umanizzato nella storia del f.; Little Nemo (1905, Bubi) di W. McCay; Mutt & Jeff (1907) di B. Fisher; Krazy Kat (1913) di G. Herriman; Boob McNutt (1918, Meo Bichico) di R. Goldberg; The Timble Theatre (1919), in cui comparirà Popeye (Braccio di Ferro) nel 1929, di E. C. Segar; Barney Google (1919, Barnabo Goggoloni) di B. De Beck; Adamson (1920, Omobono) di O. Jacobson; Just Kids (1921, Annibale) di Ad Carter; Felix (1923, Mio Mao) di P. Sullivan; Wash Tubbs (1924) e Captain Easy (1928) di R. Crane; Little Orphan Annie (1924) di H. Gray.

Oltre che sui supplementi domenicali, i f. apparvero dal 1903 anche sui quotidiani americani in strisce giornaliere formate da poche immagini (comic strips), autoconclusive o a puntate; nel frattempo in Europa erano apparsi i primi giornali per la gioventù a racconti illustrati per immagini che resero celebri nei rispettivi paesi i personaggi di La Famille Fenoillard (1889) di Christophe (G. Colomb), Bécassine (1905) di Caumery (M. Languereau) e J. P. Pinchon, Les Pieds Nickelés (1907) e Bibi Fricotin (1924) di L. Forton in Francia; Weary Willie & Tired Tim (1896) di T. Brown, The Bruin Boys (1914) di H. S. Foxwell, Pip, Squeak & Wilfred (1919) di A. B. Payne, Rupert (1920) di M. Tourtel in Gran Bretagna.

Nel dicembre 1908 esce in Italia il primo numero de Il Corriere dei Piccoli, supplemento domenicale del Corriere della Sera, fra i cui primi collaboratori ricordiamo A. Mussino, creatore del negretto Bilbolbul, e soprattutto A. Rubino, fecondo ideatore di numerosissimi personaggi (Pierino, Lola e Lalla, Italino, Quadratino, ecc.), la cui produzione di racconti illustrati per l'infanzia durò fino al 1959. Fu proprio Il Corriere dei Piccoli che rese popolari in Italia diversi protagonisti del f. americano dell'epoca, sostituendo tuttavia l'ormai affermata nuvoletta con brevi didascalie in ottonari a rima baciata. Dello stesso tipo, ma a un livello medio decisamente inferiore e con autori solo italiani, è Il Giornale del Balilla (poi diventato Il Balilla), uscito nel 1923 come settimanale di propaganda fascista per l'infanzia. Altri disegnatori del Corriere dei Piccoli, i cui protagonisti ebbero larga popolarità, furono: Sto, pseudonimo di S. Tofano, che ideò Il Signor Bonaventura (1917); B. Angoletta, creatore di Marmittone (1928); C. Bisi, ideatore di Sor Pampurio (1929); G. Manca, ideatore di Pier Cloruro de' Lambicchi (1930); M. Pompei, autore di nuove eroicomiche avventure de Il Prode Anselmo (1931).

Intanto il f., sorto e sviluppato con finalità prevalentemente umoristiche, aveva trovato in America nuova linfa nel genere avventuroso: il primo tentativo di successo in questo campo può essere considerato Tarzan (1929), disegnato da H. A. Foster e in seguito (1937) da B. Hogarth su soggetti di E. R. Burroughs; contemporanea è la nascita del f. fantascientifico di Buck Rogers, ad opera di D. Calkins da un testo di P. F. Nowlan. A essi seguirono nel giro di pochi anni, nominando solo i f. più noti e gli autori iniziali dei disegni e dei testi: Joe Palooka (1930) di H. Fisher; Dick Tracy (1931) di C. Gould; Tim & Spud (Cino e Franco), creati nel 1928 da L. Young come protagonisti della serie umoristica Tim Tyler's Luck e successivamente (1932) trasportati nel mondo dell'avventura; Jane (1932) dell'inglese N. Pett; Brick Bradford (1933, noto in Italia con diversi nomi tra cui quello di Giorgio Ventura) di C. Gray e w. Ritt; Jungle Jim (1933), Flash Gordon (1934) e Secret Agent X-9 (1934) di Alex (Alexander G.) Raymond, forse il più fecondo e abile disegnatore del genere; Red Barry (1934, Bob Star) di W. Gould; Radio Patrol (1934) di C. Schmidt ed E. Sullivan; Inspector Wade (1934) di L. Anderson; Mandrake the Magician (1934) di P. Davis e L. Falk; Terry and the Pirates (1934) di M. Caniff; Sergeant King (1935, Audax) di A. Dean e Z. Gray; The Phantom (1936, L' Uomo Mascherato) di R. Moore e L. Falk; Prince Valiant (1937) di H.A. Forest; Buck Ryan (1937) dell'inglese J. Monk; Superman (1938) di J. Shuster e J. Siegel; Batman (1939) di B. Kane e B. Finger; The Spirit (1940) di W. Eisner; Brenda Starr (1941) di D. Messick; Captain America (1941) di J. Kirby e J. Simon; Wonder Woman (1942) di H. G. Peter e W. M. Marston.

Nel 1930 Walt Disney in collaborazione con Ub Iwerks aveva portato nel mondo dei f. Mickey Mouse (Topolino), sorto due anni prima come personaggio di cartoni animati (Steamboat Willie); in seguito aggiunse come comprimari numerosi altri animali umanizzati, tra cui spiccano Donald Duck (Paperino) e Goofy (Pippo), avvalendosi di una nutrita schiera di abili disegnatori e soggettisti (F. Gottfredson, F. Quimby, H. Eisenberg, A. Levin, A. Taliaferro, C. Barks, B. Walsh e altri) e riservandosi compiti di supervisione e di guida. Sono di quel periodo anche i f. umoristici: Tintin (1929) del belga Hergé (Georges Rémi); Blondie (1930) di Chic Young; Betty Boop (1931) di M. Fleischer; Henry (1932) di C. Anderson; Alley Oop (1933) di V. T. Hamlin; The Little King (1934) di O. Soglow; Li'l Abner (1935) di Al Capp (Alfred G. Caplin); Phil Fumble (1938, Eugenio Bellidee) e Nancy & Sluggo (1938, Zoe e Arturo) di E. Bushmiller. È da datare intorno agli anni Trenta la comparsa dei primi "comic books", albi a f. periodici, dapprima riproducenti le tavole già pubblicate a puntate sui quotidiani e settimanali, in seguito contenenti storie create appositamente.

Nel 1932, quasi contemporaneamente, nacquero in Italia i settimanali Jumbo, con le avventure di Tiger Tim (soprannominato Tigre Tino) e compagni della serie The Bruin Boys di H. Foxwell, e Topolino, dedicato in prevalenza alle imprese dei personaggi di W. Disney, per merito dei quali il f. fece la sua comparsa in Italia; in effetti, già nel 1930 il settimanale L'Illustrazione del Popolo aveva destinato spazi alla riproduzione di f. americani senza abolire i "ballons", come fatto in precedenza dal Corriere dei Piccoli. In rapida successione sorsero anche altri settimanali (tra cui Il Monello nel 1933, L'Audace e L'Avventuroso nel 1934, L'Intrepido e Il Giornale di Cino e Franco nel 1935, Il Vittorioso e Paperino nel 1937, Giungla nel 1938) che contribuirono in maniera determinante alla diffusione dei f. di avventura, sia americani che dovuti ad autori italiani; all'affermazione di questi ultimi concorsero in modo definitivo le disposizioni del ministero della Cultura Popolare contro la pubblicazione di f. stranieri, emanate tra il 1938 e il 1940. Fra i più popolari personaggi dell'epoca creati in Italia sono da ricordare: Rebo e il prof. Marcus in Saturno contro la Terra (1936), illustrato da G. Scolari su testi di C. Zavattini e sceneggiature di F. Pedrocchi; gli eroi salgariani illustrati da G. Moroni Celsi (1936); il bestiario umano di Zoolandia (1937), di S. Craveri; Kit Carson (1937) di R. Albertarelli; Virus, Il Mago della Foresta Morta (1938) e Capitan L'Audace (1938) di W. Molino e F. Pedrocchi; Dick Fulmine (1938) di C. Cossio e V. Baggioli; Saturnino Farandola (1938) di P. L. de Vita e F. Pedrocchi, dal testo di A. Robida; Pinocchio (1938) di G. Scudellari e P. Lorenzini; Romano il Legionario (1938) e Il Mozzo del Sommergibile (1940) di Caesar (Cesare Avai); Andus (1940) di F. Chiletto e G. Bonelli; i protagonisti dell'Isola Giovedì (1940) di F. Caprioli; Ciurcillone (1940) di E. De Seta.

Terminata la guerra, mentre solo alcune delle vecchie testate riprendevano le pubblicazioni, sorsero nuovi settimanali a f. e si allargò la produzione di albi periodici; tra i primi hanno avuto un'importanza non trascurabile, nonostante la breve durata e la diffusione abbastanza limitata: Giramondo (1944), L'Avventura (1944), Robinson (1945), Il Cow Boy (1945) e L'Italo-Americano (1946), atipico esempio di giornale a f. bilingue. I più caratteristici e popolari protagonisti del f. italiano di questo periodo sono: Raff (1944) di V.. Chiosso e M. Guerri; L'Asso di Picche (1945) di H. Pratt, M. Faustinelli e A. Ongaro; Amok (1946) di A. Canale e C. Solini; Gim Toro (1946) di E. dell'Acqua e A. Lavezzolo; Tex Willer (1948) di A. Galeppini e G. Bonelli; Pantera Bionda (1948) di E. Magni e G.G. Dalmasso; Il Piccolo Sceriffo (1948) di C. Zuffi; Sciuscià (1949) di F. Paludetti; Pecos Bill (1949) di P. L. de Vita, R. Paparella e A. Canale su testi di G. Martina. Di epoca più recente sono Tom Ficcanaso (1956) e Cocco Bill (1957) di B. Jacovitti.

All'estero si affermano intanto nuovi protagonisti del f. avventuroso: Johnny Hazard (1944) di F. Robbins; Drago (1945) di B. Hogarth; Judge Wright (1945, Guidice Morris) di B. Wells e B. Brent; Garth (1945) di S. Dowling; Rip Kirby (1946) di A. Raymond; Steve Canyon (1947) di M. Caniff; Vito Nervio (1947) di A. Breccia e L. Wadell; Dan Dare (1950) di D. Harley e F. Hampton; Cisco Kid (1951) di J. L. Salinas e R. Reed; Jeff Hawke (1954) di S. Jordan e W. Patterson; Dan Cooper (1957) di A. Weiberg; Mary Perkins (1957) di L. Starr; Michel Vaillant (1959) di J. Graton; Romeo Brown (1959) di J. Holdaway, creatore anche di Modesty Blaise (1962) con P. O'Donnell; The Fantastic Four (1960) di J. Kirby e Stan Lee (Stanley Lieber); The Steel Claw (1962) di J. Blasco; Mort Cinder (1962) di A. Breccia e H. Oesterheld; The seekers (1966) di J. M. Burns e L. A. J. Lilley; Robin Malone (1967) di B. Lubbers.

Nuovi personaggi si affermano anche nel campo dei comic strips: Ferd'nand (1947) del danese Mìk (Dahl Mikkelsen); Pogo (1948) di W. Kelly; Beetle Bailey (1950) di M. Walker; Charlie Brown e compagni, nei Peanuts (1950) di C. M. Schulz; Dennis (1951, Totò Tritolo) di H. Ketcham; Hi & Lois (1954, Pippo e Lalla) di D. Browne e M. Walker; Bernard Mergendeiler (1956) di J. Feiffer; Mr. Abernathy (1957, Lord Blumm) di R. Jones e F. Ridgeway; Andy Capp (1958) di R. Smythe; i preistorici della serie B.C. (1958) di J. Hart; The Flintstones (1959, Gli Antenati) di W. Hanna e J. Barbera, creatori (1937) dei cartoni animati di Tom & Jerry; Bristow (1960) di F. Dickens; Tommy Wack (1961) di H. Morren; Fester Besiertester (1961) di D. Martin; The Wizard of Id (1964, Il Mago Wiz) di B. Parker e J. Hart; Mafalda (1965) di Quino (Joaquìn Lavado); Colt nei Tumbleweeds (1967) di T. K. Ryan; Alf & Sandy nei Dropouts (1968) di H. Post; Brumilda (1970) di M. Russell; Momma (1972) di M. Lazarus; Dr. Smock (1973) di G. Lemont; Catfish (1973) di R. Bollen e G. Peterman; Crock (1975) di B. Rechin e B. Parker. Sono anche da menzionare i f. comico-avventurosi di Lucky Luke (1946) di Morris (Maurice De Bevere), e di Asterix (1959) di A. Uderzo, entrambi soggetti di R. Goscinny.

Tranne rare eccezioni, fino agli anni Sessanta il f. è stato un fenomeno rivolto prevalentemente al pubblico giovanile; in seguito si fa sempre più massiccia la produzione di racconti avventurosi e di strisce satiriche a contenuto politico-sociale, destinata a lettori adulti. In Italia, sulla scia di Diabolik (1962) di A. e G. Giussani e di Satanik (1965) di Magnus (R. Raviola) e M. Bunker (L. Secchi), si sviluppa un nuovo genere di f. a discreto successo commerciale in cui si mischiano avventura, delinquenza e sesso; la successiva evoluzione in senso deteriore ha portato all'attuale diffusa produzione di f. pornografici contenenti esplicite raffigurazioni di atti e di perversioni sessuali, con protagonisti spesso presi a prestito da favole e romanzi celebri. La contemporanea rivalutazione critica del f. come espressione artistica popolare e l'intensa attività estrinsecata da associazioni amatoriali mediante convegni, mostre e ristampe di albi e giornali delle epoche precedenti (con limitate tirature e diffusione al di fuori dei normali canali di distribuzione) hanno dato il contributo al crescente interesse anche del mondo culturale per tal genere di stampa. Dirette conseguenze sono la qualificata produzione saggistica in merito, gli spazi destinati su numerosi quotidiani alla pubblicazione di strisce giornaliere, la nascita di alcuni mensili a f. ad ampia diffusione (Linus nel 1965, Eureka nel 1967, Il Mago nel 1972 e Alterlinus nel 1974, poi diventato Alter Alter) e la formazione dell'Archivio Italiano della stampa a fumetti presso il Centro di sociologia delle comunicazioni di massa dell'università di Roma. Fra i più conosciuti e attivi degli attuali disegnatori italiani di f. citiamo, senza pretese di completezza: G. Crepax (autore di Neutron e Valentina, 1965), H. Pratt (Corto Maltese, 1967), S. Toppi, D. Battaglia, P. Piffarerio (Fouché, 1973), G. Buazzelli e B. Madaudo nel genere avventuroso; E. Lunari (Girighiz, 1965; Fra' Salmastro, 1966), Bonvi ovvero Franco Bonvicini (Sturmtruppen, 1969), P. Zac (G. Zaccaria), L. Novelli, Silver (G. Silvestri), G. Panebarco, A. Chiappori, F. T. Altan e T. Pericoli (con testi di E. Pirella) nel genere umoristico e satirico.

Tipica degli ultimi anni è la realizzazione di f. avventurosi caratterizzati da protagonisti di sesso femminile e con un deciso contenuto erotico: di particolare valore sono Barbarella (1964) di J. C. Forest, Jodelle (1966) e Pravda (1968) di G. Peellaert, Saga de Xam (1967) di N. Devil, Phoebe zeit-Geist (1967) di F. Springer e M. O'Donoghue, Scarth (1971) di L. Roca e J. Addams. Una spiccata vena umoristica distingue le avventure di Blanche-Epiphanie (1968) e di Paulette (1971), disegnate da G. Pichard su sceneggiature di J. Lob e di G. Wolinski, rispettivamente. Per quanto riguarda la satira politica e sociale sono da ricordare in particolare le tavole di J. Feiffer negli SUA; Oski (Oscar Conti) in Argentina; Copi (R. Damonte), G. Wolinski e C. Bretécher (La Page des Frustrés, 1973) in Francia. È anche da menzionare il fenomeno del f. underground sviluppatosi in America a partire dal 1968, specie per il contributo del periodico californiano Barb; si tratta di f. violentemente satirico e politico, con raffigurazioni di esplicito e spesso caricaturale contenuto sessuale, che ha trovato in R. Crumb (Fritz the Cat, 1968) e in G. Shelton i suoi più caratteristici autori.

Un diffuso fenomeno dei f. di recentissima produzione collegato all'abbandono di precise norme grafiche, come l'impiego di "gabbie" rettangolari a dimensioni regolari per racchiudere le diverse scene, è l'uso di soggetti generalmente fantastici con frequenti risvolti onirici e psicoanalitici i quali, svincolando la trama da rigidi schemi narrativi, sono spesso motivo di ricercate e particolari invenzioni stilistiche. I capostipiti del genere possono essere considerati i francesi Ph. Druillet (Lone Sloane, 1973) e J. Giraud (Harzac, 1975, sotto lo pseudonimo di Moebius) i quali, insieme col soggettista J.P. Dionnet, sotto la comune sigla "Les Umanoides Associés", diedero vita nel 1975 alla rivista trimestrale Métal Hurlant.

Altri significativi autori della nouvelle vague fantastico-avventurosa sono: E. Sió, F. Fernández, H. Sapia, M. Paiva, V. Bodè, R. Corben, G. Lauzier, S. Pisu, C. Giménez, E. Maroto e M. Scalya; alquanto più tradizionali, sia come impostazione grafica che come schemi narrativi, sono i f. di Alack Sinner (1975), di J. Muñoz e C. Sampayo, e de I Naufraghi del Tempo (1975) di P. Gillon e J. C. Forest.

Vedi tav. f. t.

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