GADOLINIO

Enciclopedia Italiana (1932)

GADOLINIO

Guido Carobbi

. Elemento chimico del gruppo del terbio, con simbolo Gd, numero atomico 64, peso atomico 157,3. Nel 1880 Ch. Marignac separò dalle terre della samarschite due nuovi ossidi che denominò Yα e Yβ. In seguito fu dimostrato che Yβ era identico all'ossido di samario e Yα all'ossido di un nuovo elemento che H. Lecoq de Boisbaudran aveva separato da un miscuglio di terre del terbio e al quale, in pieno accordo col Marignac, fu posto il nome di gadolinio. Lavorarono alla purificazione del nuovo elemento A. Bettendorff, C. B. Benedicks, F. Demarçay che usò la cristallizzazione frazionata dei nitrati doppî col magnesio, e infine G. Urbain e H. Lacombe che, usando la stessa cristallizzazione in presenza di nitrato di bismuto, ottennero un prodotto che G. Eberhard giudicò spettrograficamente puro.

Il gadolinio si trova in moltissimi minerali delle terre rare e specialmente nella samarschite e nella gadolinite.

L'ossido di gadolinio si ottiene per calcinazione dei sali; è bianco, ha densità 7,42 a 15°, assorbe facilmente biossido di carbonio dall'aria. L'idrossido si ottiene sotto forma di un precipitato gelatinoso trattando i sali con gli alcali caustici; anch'esso assorbe biossido di carbonio dall'aria. Sciogliendo l'ossido o l'idrossido negli acidi si ottengono i sali. Il cloruro è molto deliquescente; scaldandolo in corrente di HCl si ottiene prima il monoidrato e infine a 160° il sale anidro che fonde a 628°. Il sale anidro può essere anche ottenuto scaldando l'ossido, il solfato o l'ossalato nei vapori di cloruro di zolfo misto a cloro. Si conosce anche un ossicloruro GdOCl. Il bromuro è esaidrato. Il solfato, monoclino, bianco, è isomorfo con i corrispondenti sali degli altri elementi delle terre rare; lo ma solfati doppî con i metalli alcalini e anche col solfato d'idrazina. Il nitrato esaidrato è triclino, fomia sali doppî col nitrato di ammonio e con varî metalli del gruppo isomorfogeno del magnesio. Il sale di magnesio 3Mg (NO3)2•2Cd(NO3)3•24H2O trigonale e anche altri della stessa serie sono usati nel frazionamento delle terre rare.

Per il dosaggio quantitativo del gadolinio, in assenza di altre terre rare, si tratta la soluzione con ossalato ammonico in ambiente neutro o alcalino o con acido ossalico in ambiente leggermente alcalino; precipita così l'ossalato di gadolinio che calcinato si trasforma in ossido il quale può essere pesato. Per la ricerca del gadolinio in presenza di altri elementi delle terre rare bisogna ricorrere all'analisi spettrografica. Lo spettro di assorbimento delle soluzioni acquose del cloruro presenta bande caratteristiche nell'ultravioletto. Lo spettro d'arco ha molte righe caratteristiche. Sono stati anche studiati gli spettri di raggi X.

Bibl.: J. Mellori, A comprehensive treatise on inorganic and theoretical chemistry, Londra 1924; S. J. Levy, The rare earths, Londra 1924; L. Rolla e L. Fernandes, Le terre rare, Bologna 1929.