AINIS, Gaetano

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

AINIS, Gaetano

Biagio Cerrito

Nacque a Messina il 22 febbr. 1840, da Gaetano e da Francesca Mancuso. Rimasto orfano dei genitori per il colera del 1854 insieme con quattro fratelli inferiori d'età, ereditò una stamperia di tessuti cotonini.

La fabbrica impiantata a Messina dal padre nel 1836 era riuscita a sostituirsi sul mercato locale alle industrie napoletane e straniere. A dieci anni dalla fondazione, il titolare aveva rinnovato gli impianti ed i sistemi di produzione, acquistando macchine e torchi e impiegando tecnici specializzati della scuola di tintoria di Mulhouse (Francia). Gli avvenimenti del 1848, aumentando le difficoltà del commercio e causando ingenti danni ai magazzini del portofranco di Messina, dove la ditta conservava le sue riserve di materiale grezzo, avevano inferto all'industria un colpo durissimo, determinandone la stasi fino al 1852,quando gli impianti furono trasferiti a Fiumedinisi e potenziati con l'acquisto di nuove macchine a cilindro. Qui, nonostante lo svantaggio della distanza dalla città e dal porto, accresciuto dalla deficienza di strade, la fabbrica riprese a vivere.

Dall'estate del 1854 al 1861 la stamperia di tessuti cotonini attraversò un secondo periodo di crisi, causata dal trasferimento degli impianti da Fiumedinisi a Messina-città per diminuire i costi di produzione; dalla necessità di formare rapidamente nuove maestranze specializzate, essendo le precedenti morte in gran parte nel colera del 1854; e, infine, dalla scomparsa delle barriere protezionistiche che tanto avevano giovato alla nascente industria.

L'A., dal 1861, si dedicò a risollevare le sorti della ditta, coadiuvato, nella direzione, dallo zio Antonio e, nella vendita, dai fratelli Nicolò ed Enrico. Rinnovate ancora una volta le attrezzature, perfezionati i metodi di lavorazione, assunti nuovi tecnici stranieri, fondato nel 1862 uno stabilimento per la tessitura fornito di telai a cilindro, i fratelli Ainis riuscirono ben presto a conquistare taluni mercati dell'Italia settentrionale e del Medio Oriente, grazie anche ai bassi salari delle maestranze, in genere donne e ragazzi.

L'A. fu socio fondatore e presidente della locale Società operaia, consigliere comunale nel 1865 ed assessore nel 1867, cariche che dovette più tardi abbandonare per dedicarsi interamente alla direzione della stamperia e della tessitura.

Lo stabilimento dei fratelli Ainis fu totalmente distrutto dal terremoto di Messina del 28 dic. 1908 in cui morì Enrico.

L'A. mori in Messina il 18 maggio 1920, ad un anno di distanza dal fratello Nicolò, senza aver potuto riattivare l'opificio per mancanza di capitali.

Bibl.: Ampie notizie su Gaetano Ainis padre e sulla stamperia di tessuti, dal 1836 al 1854, in Osservazioni di un messinese sul sistema daziario doganale e sul libero cabotagio tra Napoli e Sicilia, Napoli 1837, p. 36; P. Preitano, Biografie cittadine, Messina 1881, pp. 291-293; G. Oliva, Annali della Città di Messina, VII, Messina 1939, pp. 152, 433. Per l'A. e l'industria tintoria e tessile da lui diretta, cfr. in particolare Cigo (G. Collotti), I cavalieri del lavoro, serie IV, Catania 1903, pp. 5-15; R. Romeo, Il Risorgimento in Sicilia, Bari 1950, App. III, tavola I.

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