Gagliardo

Enciclopedia Dantesca (1970)

gagliardo

Bruno Basile

Ricorre una volta nelle Rime e due nel Fiore. In Rime XCV 2 I' ho veduto già senza radice / legno ch'è per omor tanto gagliardo, la voce vale " vegeto ", " robusto ", ed è estensione, non troppo comune, di aggettivo solito a connotare persone più che cose. La situazione tradizionale emerge dalle occorrenze del Fiore: in XXIII 4 Al giardin se n'andò fier'e gagliarda [ Gelosia ], / ed ivi sì trovò Bellaccoglienza, il termine equivale a " forte ", " nel pieno delle proprie forze " (si ricordi Boccaccio Dec. V 10 8 " veggendosi bella e fresca, e sentendosi gagliarda e poderosa, prima se ne cominciò forte a turbare... "), aggiuntavi forse, dato il contesto, una sfumatura di ostentata millanteria. In LXI 11 ella [la femina] il vol forte e gagliardo, trattandosi di un amante, al significato precedente sarà forse da aggiungere l'idea di " coraggioso ", " valoroso ", non rara nel campo semantico della parola, almeno sino al Petrarca di " oimé il parlar ch'ogni aspro ingegno e fero / facevi umile, ed ogni uom vil gagliardo ! " (Rime CCLXVII 4).

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