BOLOGNINI ATTENDOLO, Galeazzo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 11 (1969)

BOLOGNINI ATTENDOLO, Galeazzo

Gaspare De Caro

Nacque nei primi anni del sec. XVIII, da Galeazzo, di nobile famiglia milanese. Fu al servizio di Carlo di Borbone, del quale nel 1738 era gentiluomo di camera di esercizio. In quel medesimo anno gli fu assegnata una pensione di 500 ducati annui. Nel dicembre del 1742 fu designato ministro plenipotenziario a Dresda, in sostituzione del marchese Azzolino Malaspina, il quale, troppo dedito ad occupazioni letterarie, trascurava i propri doveri di diplomatico.

In realtà tra la corte di Napoli e quella di Sassonia correvano rapporti di grande cordialità, anche per le relazioni di parentela tra i due sovrani (Carlo di Borbone aveva infatti sposato Maria Amalia di Sassonia, figlia di Federico Augusto II) e non esistevano questioni in sospeso da regolare; tuttavia l'incarico affidato al B. aveva notevole importanza: egli era infatti incaricato di sorvegliare attentamente dal suo osservatorio sassone i maneggi della diplomazia internazionale, specialmente per quanto atteneva alle intenzioni dell'Austria e dell'Inghilterra nei riguardi del giovane regno borbonico. Questo conservava, nel conflitto in corso, una posizione di neutralità assai dubbia, dati gli stretti rapporti familiari con le altre corti borboniche; e da quando, nell'estate del 1742, una squadra inglese, presentandosi nel golfo di Napoli, aveva imposto a Carlo di Borbone una umiliante conferma scritta della sua neutralità, si viveva alla corte napoletana nella costante preoccupazione di una nuova, più massiccia iniziativa delle forze anglo-austriache contro il Regno. Di qui le istruzioni impartite al B. di seguire attentamente lo svolgimento del conflitto e di prevenire ogni possibile sorpresa diplomatica.

Il B., giunto a Dresda il 1º maggio 1743, corrispose con molto zelo, ma forse senza penetrazione eccessiva, ai compiti indicatigli: la sua corrispondenza dalla capitale sassone raccoglieva infatti senza troppo discernimento ogni sorta di voci nate alla corte ed alcune sue iniziative furono giudicate imprudenti, intempestive o inefficaci dal governo napoletano. Così quella, proposta nell'agosto del 1743, di una alleanza segreta tra la Prussia, la Spagna e le Due Sicilie; così l'informazione allarmistica di trattative segrete corse tra Federico Augusto II e Maria Teresa d'Asburgo, tramite il nunzio a Vienna Paolucci, già nunzio in Sassonia; così la sua proposta di corrompere alcuni ministri russi perché inducessero la zarina a denunciare l'alleanza con l'Austria. Perciò i servigi diplomatici del B. non furono troppo apprezzati alla corte napoletana; Bernardo Tanucci, per esempio, scrivendo a Bartolomeo Corsini il 24 nov. 1745, lamentava la scarsa fede che si poteva prestare alle informazioni inviate dal B. e giudicava questo piuttosto uno sciocco che un intrigante. Sicché, nel maggio dell'anno 1748, avviate ormai tra i contendenti le trattative che si conclusero poi nell'ottobre con la pace di Aquisgrana, il governo napoletano preferì affidare nuovamente la difesa degli interessi del Regno presso la corte sassone al pur poco zelante marchese Malaspina, richiamando il Bolognini. Questi partì da Dresda il 30 giugno 1748. Non si hanno ulteriori notizie su di lui, oltre alla data dellamorte avvenuta nel 1762.

Fonti e Bibl.: Alcune copie di lettere del B. da Dresda al segretario di stato, marchese di Salas, in Archivo general de Simancas, Estado, legajo 5841, ff. 106, 107, 108, 109, 111; altri documenti relativi al B. nel medesimo archivio, stessa sezione, legajo 5817, f. 10; legajo 5839, f. 31; M. Danvila y Collado, Historia generalde España. Reinado de Carlos III, I, Madrid 1891, p. 253; M. Schipa, Il Regno di Napoli al tempo di Carlo diBorbone, Milano-Roma-Navoli 1923, I, pp. 202, 371; II, p. 249; V. Spreti, Encicl. stor-nobil. ital., II, Milano 1929, p. 106; E. Viviani della Robbia, B. Tanucci ed il suo più importantecarteggio, Firenze 1942, I, p. 73; II, p. 14; L. Bittner-Gross, Repertorium der diplomat. Vertreter, II, Zürich 1950, p. 240.

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