GALLUZZO

Enciclopedia Italiana (1932)

GALLUZZO (A. T., 24-25-26)

Anna Maria Ciaranfi

Grossa borgata, già capoluogo di un comune autonomo, da poco aggregata al comune di Firenze (v.), di cui costituisce col territorio circostante una frazione; è posta sulla Strada Senese a 5,9 km. da Firenze e conta (dati del 1921) 4085 ab. (7761 nell'intera frazione).

All'uscita della borgata a S., scorre il torrente Ema, che si getta poco dopo nel Greve: alla confluenza dei due corsi d'acqua s'innalza il Colle di Montaguto, sulla sommità del quale, in magnifica posizione, a 110 m. s. m., la certosa di Val d'Ema o del Galluzzo, edificata per volontà di Niccolò Acciaiuoli (v.) e cominciata a costruire nel 1342. Il complesso dei varî edifici che la compongono appare oggi diverso dalla sua forma primitiva. Consta, per ricordare le costruzioni principali, di un palazzo (detto "degli studî"), di una vasta chiesa, di varî chiostri, infine di numerose ripartizioni (capitolo, refettorî, farmacia) e delle abitazioni del monaci. Appartiene ancora al secolo XIV il severo palazzo degli studî; e accenni alle primitive costruzioni si trovano, per es., all'esterno delle cappelle di S. Bruno e Albergati; ma il resto appartiene in massima parte al Quattrocento e al Cinquecento, quando furono eretti il chiostro grande (1495-1520), il refettorio (1495), la cappella delle Reliquie, il coro dei monaci (fine sec. XVI). Nei secoli XVII e XVIII più che altro si pensò a lavori di abbellimento, specie all'interno.

Fra le opere d'arte le più antiche sono le tombe del fondatore e dei suoi, in una cappella sotterranea (sec. XIV); Giovanni Fancelli e varî scultori settignanesi e di Carrara ornarono alcune porte, il coro dei monaci, dossali, altari, un pulpito, un lavabo, con aggraziato stile decorativo. Ma le cose più notevoli sono forse gli affreschi del Pontormo nel chiostro grande (1522-28). Possono essere ricordati ancora: una Crocifissione di Mariotto Albertinelli (1506), una serie di busti in terracotta di Giovanni della Robbia e aiuti, la tomba di Leonardo Buonafé di Francesco da San Gallo (circa 1539-45) e numerosi affreschi di Bernardino Poccetti e quadri di Giovanni da S. Giovanni, Rutilio Manetti, Fabrizio Boschi e altri minori.

Bibl.: F. Fontani, Viaggio pitt. d. Toscana, II, Firenze 1827, p. 55 segg.; G. Del Rosso, in L'Osserv. Fiorent., XIII (1831), p. 27 segg.; E. Repetti, Dizionario... d. Toscana, I, Firenze 1833, p. 672; II, Trieste 1835, p. 388 segg.; G. Gaye, Carteggio ined. d'artisti, I, Firenze 1839, p. 57 segg.; P.P. Bandini, Guida della vener. Certosa di S. Lorenzo, Firenze 1861; L. Tanfani, N. Acciaiuoli, Firenze 1863; G. Carocci, Il comune del Galluzzo, Firenze 1892; id., Vetrate dipinte nella Certosa, in Arte Ital., nov. 1895; id., I dint. di Firenze, Firenze 1907, II p. 296 segg.; G. Bacchi, La Certosa di Firenze, Firenze 1930.

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