GARETH, Benedetto, detto il Cariteo

Enciclopedia Italiana (1932)

GARETH, Benedetto, detto il Cariteo

Carlo Calcaterra

Poeta, nato verso il 1450 a Barcellona, morto a Napoli nel 1514. Verso il 1467-1468 venne a Napoli allora dominata dagli Aragonesi. Valentissimo nella musica, affascinante nella conversazione, ebbe amici il Pontano, il Sannazaro, il Galateo e i migliori letterati napoletani. Nella Accademia Alfonsina fu il Cariteo, cioè il "prediletto dalle Grazie". Nel 1486 fu nominato "percettore dei diritti del sigillo della Regia Camera", nel 1495 scelto a succedere al Pontano nel posto di segretario di stato. Alla calata di Carlo VIII, seguì il suo re nell'esilio. Nel 1501, quando Napoli fu occupata da Luigi XII, passò a Roma; ma ritornò, quando Napoli venne in signoria di Ferdinando il Cattolico. Ebbe allora nuovi onori e uffici.

Oggi il suo nome è soprattutto affidato al canzoniere (ed. a cura di E. Percopo, Napoli 1892), che egli diede dapprima alle stampe nel 1506 e poi, con accrescimenti e mutazioni, nel 1509. Nelle rime amorose, egli cantò la donna del cuore, sotto il nome di Luna; perciò è dato alla raccolta il titolo di Endimione; nelle rime d'argomento storico e politico inneggiò agli Aragonesi. Nei poemetti in terza rima, la Pasca e le Metamorfosi (1509), congiunse elementi sacri e profani, antichi e moderni, con forma ingegnosa e studiata. Nei suoi versi recò molte reminiscenze non solo del Petrarca, ma anche classiche e dei trovatori provenzali e di Dante. Ma nella prima metà del Cinquecento piacque specialmente per il suo concettismo e preziosismo, e oggi da alcuni storici è considerato come un presecentista, mentre in realtà preziosismo e ridondanza son caratteristiche della poesia cortigiana d'ogni tempo. Il C. è uno dei maggiori rappresentanti della poesia colta nella seconda metà del Quattrocento.

Bibl.: Oltre l'introd. all'ed. cit., v. E. Percopo, in Giorn. stor. della lett. ital., XX (1892), pp. 314-317; sull'ed. del Percopo, v. V. Rossi, ibidem, XXII (1893), pp. 229-236. Sulla poesia del G., A. D'Ancona, Del secentismo nella poesia cortigiana del sec. XV, in Studi sulla lett. ital. dei primi secoli, Ancona 1884.

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