FERRARI, Gaspare Stanislao

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 46 (1996)

FERRARI (Ferrari Moreni), Gaspare Stanislao

Giuseppe Monaco

Nacque a Bologna il 23 ott. 1834 da Giuseppe Ferrari Moreni, di nobile famiglia; non si conosce il casato della madre, Marta. Nel 1852 entrò nella Compagnia di Gesù. Trasferitosi a Roma, seguì il corso degli studi di filosofia presso il Collegio Romano e quelli di teologia presso il Collegio di Lione, dove nel 1863 fu ordinato sacerdote.

Dimostrò una spiccata propensione verso le scienze naturali, tanto da essere incaricato del riordino di alcune collezioni naturalistiche del Museo Kircheriano e da essere nominato nel 1865 aiuto presso l'osservatorio astronomico del Collegio Romano, allora diretto da Angelo Secchi. In questa nuova veste il F. venne incaricato di tenere un bollettino delle stelle cadenti e una casistica delle macchie e delle protuberanze solari osservate giornalmente. Emulando la personalità eclettica del Secchi, non si limitò a campi specifici di studio ma affrontò i più svariati argomenti che potessero rientrare in fenomenologie in qualche modo connesse con gli studi astronomici.

Sono di questo periodo: Sull'eclisse solare del 6 marzo 1867, in Bullett. meteorologico dell'Osservatorio del Collegio Romano, VI (1867), pp. 18 ss.; Relazione sul colera in Albano nell'agosto 1867, Roma 1868.

Dopo gli avvenimenti del 1870 continuò ad operare sotto la guida dei Secchi, al quale il governo italiano aveva consentito di proseguire nell'osservatorio le proprie ricerche. Il F., più che verso la spettroscopia stellare, che aveva dato tanta gloria al Secchi, rivolse fondamentalmente i propri studi verso la fisica solare, riportando periodicamente i risultati delle sue ricerche nel Bullettino dell'Osservatorio e negli Atti della Pontificia Accademia dei Lincei, della quale venne nominato socio nel 1873.

Alcuni lavori di questi anni sono: Ricerche fisico-astronomiche intorno all'Uranolito caduto nell'agro romano il 31ag. 1872, Roma 1873; Nuove ricerche intorno alla relazione fra i massimi e i minimi delle macchie solari e le straordinarie perturbazioni magnetiche, in Bull. meteor. dell'Osservatorio del Collegio Romano, XIII (1874), pp. 61 ss., 69 ss.; Terza serie delle misure micrometriche delle stelle doppie fatte all'equatoriale del Collegio Romano dal 22giugno 1872 a tutto il 1874, in Atti della Pont. Acc. dei Nuovi Lincei, XXVIII (1875), pp. 3-24; La straordinaria perturbazione magnetica del 27febbraio e lo stato di attività del Sole, in Bull. meteor. dell'Osservatorio del Collegio Romano, XIV (1875), pp.10 ss.; La cometa Tempel osservata al Collegio Romano, in Atti della Pont. Acc. dei Nuovi Lincei, XVII (1878), pp. 65 ss.

Deceduto il padre Secchi nel 1878, il F. assunse la direzione dell'osservatorio, proseguendo le attività di ricerca e la pubblicazione del Bullettino, ma il 2 giugno 1879 fu costretto ad abbandonare il proprio posto in seguito alla requisizione dell'osservatorio operata dal governo italiano. Benché profondamente amareggiato, continuò a coltivare gli studi astronomici e l'insegnamento dell'astronomia presso l'università Gregoriana. Nello stesso anno, per non interrompere la pubblicazione delle note e dei dati mensili, allestì nei locali della villa Mondragone di Frascati un osservatorio meteorologico, al quale venne data la denominazione di osservatorio meteorologico tuscolano.

L'impegno successivo del F. fu quello di realizzare un nuovo osservatorio astronomico, soprattutto per l'istruzione dei chierici. Già nel 1882 poté allestire presso una villa privata alle falde dei Gianicolo una piccola specola munita di un equatoriale Merz di 1,5 m di focale.

Oltre ai numerosi articoli pubblicati sul Bullettino e sulle Memorie della Pont. Acc. dei Nuovi Lincei, il F. diede alle stampe in questi anni: Meteorologia romana, Roma 1878; Ilcalendario gregoriano, ibid. 1882; Elementi di astronomia teoretico-pratica, ibid. 1883; Compendio di astronomia fisica, ibid. 1885.

Desideroso di riprendere gli studi di astrofisica con strumenti adeguati ai tempi e non potendo ottenere finanziamenti pubblici, impiegò i suoi averi personali per l'acquisto di un equatoriale Merz di 4 m di focale e del corredo strumentale accessorio. In tal modo poté disporre dal 1887 di un nuovo osservatorio che egli dedicò alla memoria del proprio maestro Angelo Secchi.

Il 20 febbr. 1894 fu diniesso dalla Compagnia di Gesù per debiti contratti senza autorizzazione (Roma, Arch. della prov. romana della Compagnia del Gesù, Elenco dei dimessi). Ritiratosi a Parigi, vi morì il 20 giungo 1903.

Fonti e Bibl.: Necrol. in Atti della Pont. Acc. dei Nuovi Lincei, LVII (1904), pp. 61-67; G. S. Ferrari, Ai nostri colleghi e lettori, in Bull. dell'Osser. del Collegio Romano, XVIII (1879), pp. 41 ss.; C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, IX, Paris-Bruxelles 1900, ad vocem;F. G. Tricomi, Matematici ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Atti dell'Acc. delle scienze di Torino, S. 4, I (1962), p. 52.

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