Gentile da Fabriano

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Pittore (Fabriano 1370 circa - Roma 1427). Formatosi sulla pittura e sulla miniatura lombarda tardo gotica di Michelino da Besozzo e Giovanni di Benedetto da Como, fu anche attento alla contemporanea arte francese ed alle soluzioni dei maestri del Tacuinum sanitatis di Vienna (Madonna e santi, 1390-95, Berlino, Staatliche Museen; polittico di Valle Romita, 1400 circa, Milano, pinacoteca di Brera). A Venezia, tra il 1408 ed il 1409, dipinse, tra l'altro, l'affresco per la sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale (perduto), che ebbe ampia influenza sulla formazione di I. Bellini, Pisanello, Giambono e J. dal Fiore. Fu poi a Brescia (1414-19) per affrescare, su commissione di P. Malatesta, una cappella del Broletto e, dal 1422, figura iscritto all'Arte dei medici e degli speziali di Firenze. Durante il soggiorno fiorentino dipinse l'Adorazione dei Magi (1422, Uffizi) per Palla Strozzi e il polittico Quaratesi (1425, parte centrale a Londra, National Gallery, sportelli agli Uffizi, parte della predella in Vaticano) componendo in una personale sintesi gli elementi lombardi e senesi della sua formazione e le nuove ricerche spaziali fiorentine. Dopo brevi soggiorni a Siena (Madonna dei notai, 1425, perduta) e a Orvieto (Madonna col bambino, affresco, 1425, duomo), nel 1427, si trasferì definitivamente a Roma dove eseguì, in S. Giovanni in Laterano, affreschi con le Storie del Battista (perdute). Altre opere: il S. Francesco, opera giovanile (Fabriano, collezione Fornari); l'Incoronazione della Vergine (Parigi, collezione Huegel); la Madonna col bambino (Washington, National Gallery; Settignano, collezione Berenson); la Madonna (New Haven, collezione Jarves).

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