Baselitz, Georg

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)

Baselitz, Georg

Giovanna Mencarelli

Pseudonimo di Hans-Georg Kern, artista tedesco, nato a Deutschbaselitz in Sassonia il 23 gennaio 1938. Trasferitosi con la famiglia a Kamenz (1950-1955), ha iniziato a dipingere durante gli studi ginnasiali. Nel 1956 si è stabilito a Berlino Est; iscrittosi alla Hochschule für bildende und angewandte Kunst, ha seguito, tra gli altri, W. Womacka, un esponente del realismo socialista. Passato a Berlino Ovest (1958) alla Hochschule für bildenden Künste, ha seguito H. Trier e si è dedicato allo studio di scritti teorici (E.W. Nay, V. Kandinskij e K. Malevič). In quegli stessi anni ha stretto amicizia con E. Schönebeck, B. Katz e con E. Kretzschmar, divenuta poi sua moglie (1962) e collaboratrice. Suggestionato dalle opere esposte nella mostra itinerante Die neue amerikanische Malerei, organizzata dal Museum of Modern Art di New York e ospitata a Berlino presso la Hochschule für bildenden Künste (1958), dalla visita allo Stedelijk Museum di Amsterdam e da Documenta 2 (1959) di Kassel, si è poi (1960) dedicato allo studio dell'anamorfosi e dei dipinti dei malati di mente. Nel 1961, assunto il nome d'arte Baselitz in omaggio alla sua città natale, ha pubblicato Pandämonium Manifest - in collaborazione con E. Schönebeck - il manifesto in cui ha esposto la sua teoria sulla pittura, seguito da un secondo nel 1962. Nel 1963, durante la sua prima personale, due sue opere, Nackter Mann (1962) e Die grosse Nacht im Eimer (1962-63), sono state sequestrate per oscenità. Nel 1965, vinta una borsa di studio, ha trascorso alcuni mesi a Villa Romana a Firenze, dove, tra l'altro, ha dipinto Die grosse Freunde (1966) e si è dedicato allo studio della grafica manierista. Trasferitosi nel 1966 a Osthofen, vicino a Worms, ha realizzato i dipinti verdi con paesaggi campestri, continuando la sua ricerca sulla grafica. Dal 1969 ha iniziato la serie dei quadri capovolti (Der Wald auf dem Kopf) in cui ha ritratto amici e parenti. Trasferitosi a Derneburg in Niedersachsen, ha insegnato (1977-78) alla Staatliche Akademie der bildenden Künste di Karlsruhe e dal 1983 alla Hochschule der Künste di Berlino. Si è dedicato poi alla scultura in legno, ispirandosi a quella africana e ha trattato l'incisione (acquaforte, puntasecca, xilografia), usando anche il linoleum per opere di grandi dimensioni. Nel 1989 è stato insignito in Francia dell'onorificenza di Chevalier de l'ordre des arts et des lettres e nel 2002 di Commandeur de l'ordre des arts e des lettres. In Italia, dove ha spesso soggiornato, ha realizzato, tra l'altro, dipinti su tela di grandi dimensioni ispirati a personaggi familiari (Meine Mutter Madame Cézanne, 1996; Vater Johannes, 1996; Portraits of Elke, 1997). è stato presente a vari eventi internazionali (São Paulo, Brasile, xiii biennale, 1975; Kassel, Documenta 6, 1977 e Documenta 7, 1982; Venezia, xxxix Biennale, 1980 ecc.) e le sue opere figurano in importanti collezioni pubbliche e private di arte contemporanea.

Esponente di spicco della pittura espressionista, ha sostenuto le proprie idee con la pubblicazione di manifesti, ma anche con provocazioni artistiche e comportamentali. La sua ricerca nell'ambito della pittura è stata caratterizzata dalla scelta di colori violenti su quadri dalle grandi dimensioni dove prevalgono soggetti familiari e temi afferenti il disagio e la malattia mentale. Nella scultura e nella grafica, dopo essersi riappropriato della tradizione germanica, ha elaborato una ricerca originale in cui si evidenziano anche spunti desunti dall'arte italiana.

bibliografia

Georg Baselitz: gravures monumentales, 1977-1999, éd. R.M. Mason, Musée Rath, Genève 1999 (catalogo della mostra).

La bella maniera. La collection d'estampes manieriste de Georg Baselitz, éd. E. Brugorelles avec la collaboration de R.M. Mason et N. Strasser, Chapelle des Petits-Augustins, Paris 2002 (catalogo della mostra).

Baselitz: die Afrika-sammlung, hrsg. P. Stepan, V. Baeke et al., München 2003 (catalogo della mostra itinerante).

Georg Baselitz: Bilder die den Kopf verdrehen, Kunst-und Ausstellunghalle der Budesrepublik Deutschland, Bonn 2004 (catalogo della mostra).

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