WRIGHT, Georg Henrik von

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)

WRIGHT, Georg Henrik von

Antonio Rainone

Logico e filosofo finlandese, nato a Helsinki il 14 giugno 1916. Laureatosi all'università di Helsinki (1937), fu per un breve periodo a Cambridge (1939), dove entrò in contatto con G.E. Moore e L. Wittgenstein. Conseguito il dottorato in filosofia all'università di Helsinki (1941), fu lettore (1943-45) e quindi professore (1946-48) di Filosofia in quella stessa università. Successore di Wittgenstein a Cambridge, dove insegnò dal 1948 al 1951, tornò poi a Helsinki, dove ha insegnato alla facoltà di Scienze politiche fino al 1961, anno in cui è stato nominato membro dell'Accademia di Finlandia. Successivamente è stato visiting professor in varie università statunitensi e Andrew D. White Professor-at-Large alla Cornell University (1965-77) di Ithaca. È stato presidente della società filosofica di Finlandia (1962-73) ed è membro della British Academy e della American Academy of Arts and Sciences.

Von W. è tra i maggiori rappresentanti della filosofia analitica, ai cui metodi e problemi si avvicinò in seguito alla frequentazione di G.E. Moore e, soprattutto, di L. Wittgenstein, del quale ha curato, insieme con G.E.M. Anscombe e R. Rhees, l'edizione postuma di molte opere. Allievo a Helsinki di E. Kaila, che fu in contatto con il Circolo di Vienna e lo indirizzò inizialmente ai problemi logici ed epistemologici, von W. dedicò le sue prime ricerche al problema dell'induzione e, sotto l'influsso del dibattito interno al neopositivismo, al concetto di probabilità a esso connesso. La rielaborazione della teoria baconiana e milliana dell'"induzione per eliminazione" nei termini di una "logica delle condizioni necessarie e sufficienti" rappresenta il suo contributo di maggior rilievo al problema dell'inferenza induttiva. Il suo nome è comunque legato soprattutto alla cosiddetta logica deontica, cioè la logica delle nozioni di "obbligatorio", "permesso", "proibito", elaborata da von W. come un'estensione della logica modale sulla base dell'analogia che tali nozioni normative presentano con quelle modali di "necessario", "possibile", "impossibile" (v. logica deontica e logica modale, in questa Appendice). Lo studio logico del discorso normativo lo avrebbe poi portato ad affrontare da un lato il significato generale della nozione di norma, con risultati di rilievo nell'ambito della filosofia del diritto; dall'altro a fondare una "logica del mutamento" sulla cui base delineare una "logica dell'azione". Benché gli interessi logici rappresentino una costante dell'opera di von W., egli ha esteso anche ad altri settori le sue indagini, recando importanti contributi all'analisi del discorso etico (da segnalare la sua indagine sui vari significati del termine "buono") e, soprattutto, alla teoria dell'azione e alla problematica della spiegazione dell'agire umano. Con l'affermazione del carattere teleologico di tale spiegazione − che von W. ha inteso come una forma di "comprensione ermeneutica", ripristinando così il dualismo metodologico tra scienze umane e scienze naturali in contrasto con la tesi neopositivistica dell'unità del metodo − è intervenuto autorevolmente nel dibattito sulla spiegazione storica che ha caratterizzato una parte non esigua della filosofia della scienza della seconda metà del Novecento. Sostenitore di una teoria non causale dell'azione, von W. ha inoltre avanzato argomenti a favore della priorità gnoseologica del concetto di azione su quello di causa, definendo quest'ultimo (almeno nella sua accezione sperimentale) sulla base del primo e pervenendo infine alla problematica metafisica del determinismo.

Opere principali: The logical problem of induction, in Acta Philosophica Fennica, fasc. 3 (1941; 2ª ed. riveduta, 1957); An essay in modal logic (1951); Deontic logic, in Mind, 60 (1951); A treatise on induction and probability (1951); The logic of preference. An essay (1963); Norm and action. A logical enquiry (1963; trad. it., 1989); The varieties of goodness (1963); An essay in deontic logic and the general theory of action, in Acta Philosophica Fennica, fasc. 21 (1968); Time, change and contradiction (1969; trad. it. in La logica del tempo, a cura di C. Pizzi, 1974, pp. 255-79); Explanation and understanding (1971; trad. it., 1977); Causality and determinism (1973; trad. it., 1981); Freedom and determinism (1980; trad. it., 1984); Wittgenstein (1982; trad. it., 1983). Collezioni dei suoi numerosi saggi sono state pubblicate, insieme con altri saggi inediti, nel vol. Logical Studies (1957) e nei Philosophical papers: vol. i, Practical reason (1983); vol. ii, Philosophical logic (1983); vol. iii, Truth, knowledge, and modality (1984).

Bibl.: Della vasta bibliografia su von W. ci si limita qui a segnalare la raccolta di saggi critici, Essays on explanation and understanding. Studies in the foundations of humanities and social sciences, a cura di J. Manninen e R. Tuomela, Dordrecht-Boston 1976, e The philosophy of G.H. von Wright, a cura di P.A. Schilpp e L.E. Hahn, La Salle (Ill.) 1989, che contiene un'autobiografia intellettuale e una bibliografia degli scritti aggiornata al 1988.

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