Meredith, George

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Romanziere e poeta inglese (Portsmouth 1828 - Box Hill, Surrey, 1909). Figlio di un sarto, studiò in Germania impregnandosi di filosofia idealista. Tornato a Londra, si introdusse nell'ambiente letterario collaborando a giornali e riviste e pubblicando due volumi di Poems (1851; 1856) e due estrosi romanzi (The shaving of Shaqpat, 1856; Farina, 1857), che risentono dell'influsso di T. L. Peacock, di cui M. aveva sposato la figlia. All'infelice esperienza matrimoniale (fu abbandonato dalla moglie che morì senza ottenere da lui l'invocato perdono) sono ispirati i romanzi The ordeal of Richard Feverel (1859), Evan Harrington (1861), e soprattutto A modern love (1862), 50 sonetti di 16 versi che costituiscono uno straordinario romanzo d'amore. A figure femminili sono dedicati numerosi romanzi di M. (Emilia in England, tit. poi cambiato in Sandra Belloni, 1864; Rhoda Fleming, 1865; Vittoria, 1866, ambientato in Italia dove M. fu corrispondente di guerra del Morning Post), che si batté contro il moralismo della società vittoriana denunciandone l'egoismo, la vanità, lo snobismo con maggior sottigliezza di W. Thackeray. Con The adventures of Harry Richmond (1871), Beauchamp's career (1875) e soprattutto con The egoist (1879), The tragic comedians (1880) e Diana of the Crossways (1885), M. realizzò al meglio la sua vocazione di scrittore a tesi, evitando gli eccessi di intellettualismo e l'oscurità che insidiano la sua opera, e che si fanno particolarmente evidenti negli ultimi romanzi (One of our conquerors, 1891; Lord Ormont and his Aminta, 1894; The amazing marriage, 1895). La sua concezione dell'arte è esposta nel saggio On the idea of comedy and the comic spirit (1877).

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